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Disagi ospedalieri Paola, interviene Rifondazione Comunista

Il circolo paolano del partito “Rifondazione Comunista”, guidato da Emanuele Carnevale, è intervenuto sulla vicenda legata al reparto di oncologia dell’ospedale “San Francesco” che, come anticipato nei giorni scorsi sulle colonne di questo giornale, sarà “riattivato” grazie ad una procedura d’urgenza deliberata all’indomani degli articoli con i quali è stata denunciata la carenza di farmaci chemioterapici presso la farmacia del reparto. Sebbene dall’altro ieri i 30 malati di tumore, entrati nella lista d’attesa per le cure, stiano rientrando nei cicli predisposti per le loro chemioterapie, per i membri della sinistra extraconsiliare paolana il fatto resta grave. «L’ omissione, a danno della collettività, dei diritti costituzionalmente sanciti – si legge nella nota diramata nel pomeriggio di ieri – è il segno più evidente di un degrado sociale, umano e materiale non oltre tollerabile. Una regione con meno di 2 milioni d’abitanti che non riesce e mettere in piedi un polo oncologico degno di tale nome e ruolo, ed anzi costringe i poveri sofferenti del male più drammatico ad affrontare la propria situazione fuori dalla regione di residenza, non può che mostrare il decadimento cui si è pervenuti. Inoltre soltanto a pensare a quanta opera sarebbe necessaria per individuare nel modo più scientificamente corretto le cause dell’espansione di tale male, non può non venirci a mente di quanta necessità ci sia di disporre sul territorio di osservatori capaci di dare risposte alla bisogna e lavoro ai ricercatori. Oltre al dolore quindi ed alle sofferenze di quanti costretti alla migrazione sanitaria, nessuna iniziativa o idea si muove in direzione di un reale capovolgimento del colpevole andazzo delle cose; è qui il legame con l’altra esigenza non più eludibile, ovvero la doverosa bonifica dei territori uccisi da cinici gruppi mafio-affaristici». Quindi l’affondo: « Non va dimenticato che la stessa salvezza della struttura ospedaliera “San Francesco da Paola”, non sarebbe stata possibile senza un ampio, vasto, consapevole movimento popolare di cui si resero interpreti associazioni democratiche e comitati popolari, che seppero opporsi all’insano progetto che voleva la chiusura del nosocomio. Il 7 ottobre 2007 ci ha insegnato che senza impegno, vigilanza, ed ove necessaria, mobilitazione del popolo, i problemi rimarranno irrisolti ancora una volta a danno della dignità di noi tutti. La profondità della “questione sanità” dev’essere sottratta dalle mani degli speculatori di ogni risma».

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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