incidenza tumorale a paola

Alta incidenza tumorale a Paola. Ora spuntano 9 casi di SLA

Circa sei anni fa, con i medici di famiglia lanciammo un allarme, poiché da una nostra semplice ricerca, si evidenziava una crescita notevole di patologie neoplastiche con particolare incidenza tumorale a Paola nelle fasce giovanili. Oggi la sensibilità di tanti cittadini del Tirreno, non solo di Paola, ha portato all’attenzione dei mass-media il dramma di tante famiglie colpite da tumori di varia origine.

Purtroppo nulla di concreto è stato fatto da chi dovrebbe avviare una seria ricerca scientifica, per cercare di individuare le possibili cause che influiscono nella presenza di tali patologie. La morte recente di un giovane paolano, abbastanza conosciuto, ha destato allarme, ma l’elenco dei decessi per neoplasie è in crescita esponenziale. Il neo comitato per la lotta ai tumori in questi mesi ha lanciato l’allarme circa la strana incidenza di patologie in una zona al nord della città.

In particolare in un raggio ben determinato sono presenti ben NOVE CASI DI SCLEROSI MULTIPLA, tutti i soggetti sono nati dopo gli anni sessanta. Nella stessa zona è stata evidenziata una incidenza di decessi per neoplasie. Alcuni abitanti della zona segnalano il degrado progressivo della flora circostante, gli stessi hanno notato la strana colorazione di alcuni tratti di terreno.

Tutti sappiamo, e vediamo, una colorazione rossa del tratto di spiaggia alla fine del lungomare lato nord, la zona è stata delimitata si è constatata la presenza di sostanze pericolose, ma ad oggi – poiché il problema si è verificato anche in passato – non sono state date delle risposte.

Il quesito, banale, che vorremmo porre: le sostanze sono state depositate via terra? Sono scarti di fabbrica o altro? O addirittura provengono dal mare?

Del nostro mare, ne parliamo da anni, per quanto concerne l’inquinamento, dalla Jolly Rosso in prossimità di Amantea, alla Kunski a Cetraro. Personalmente ho sempre nutrito molti dubbi sulla versione ufficiale circa le verifiche sul fondale del nostro mare. Ad esempio: perché il giornalista di Repubblica Paolo Ghisleri fu fatto scendere a Vibo prima della ricerca?

Perché non vennero ammessi delegati dell’assessorato calabrese a bordo della nave, dove era presente il ministro Prestigiacomo e l’attuale presidente del senato Grasso?

Che cosa si sta facendo per la presenza di pesci pescati con particolari malformazioni?

Cosa c’è realmente nel nostro mare?

Alcuni giornalisti parlano di circa cinquanta carrette del mare, affondate negli anni passati nel mare circostante con strani carichi a bordo.

Qualche mio paziente, pescatore per passione, mi ha riferito strani avvistamenti molto al largo.

Da anni viene sollecitato un registro tumori, anche questo solo promesso.

Personalmente, al mattino quando mi sveglio, mi ritengo fortunato.

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