sergio stancato

Paola – Botte da orbi tra Sergio e Roberto. StancatoVsPerrotta [Primi tre episodi]

Sullo sfondo di un verde “acido”, i cittadini paolani stanno avendo modo di visionare il manifesto affisso dal Partito Repubblicano. Un testo che scorre severo, mescolando le tonalità del nero, del giallo e del bianco, nel colore di sfondo.

manifesto
Il manifesto del Pri

Parole dure quelle firmate dal segretario provinciale in persona, il dottor Sergio Stancato. Con una presa di posizione rigida e vocata a non gravare troppo sul fragile equilibrio dell’attuale maggioranza, il Pri ha ribadito – una volta di più, qualora ce ne fosse stato ancora bisogno – che la pressione fiscale avvertita dai paolani è, comunque, ancora una volta “colpa di Roberto Perrotta”. Lo ha fatto bilanciando finanche la sua attuale collocazione di maggioranza.

In sostanza, per il leader del partito con l’edera, la foglia di fico ideale per coprire le vergogne del presente sarebbe l’ennesima riproposizione delle colpe di “colui che fu”. E che se c’è qualcuno in maggioranza che sta ponendosi problemi seri, come quelli della rateizzazione delle tasse (che comunque rimangono le stesse e che qualcuno, proprio eletto in quota Pri, aveva proposto di alzare ulteriormente del 5% per salvare gli operai di Ecopa), quello è il partito di Sergio Stancato.

Dopo la perdita del consigliere Aloia, per la fazione biancoverde la faccenda si sarebbe fatta seria.

Per questo è stato prodotto un manifesto, nel cui testo – tralasciando l’incipit apparentemente volto ad una specificazione “nei risultati” dell’amministrazione Ferrari – gli “euro” sono riportati alla loro cifra in “lire” (forse, per aggravare la cifra da presentare come “buco”, un “numero grosso” sarà sembrato più “umiliante”), e che contiene una definizione “pesante”: «… dalla disastrosa amministrazione precedente con spese ingiustificate e assolutamente incontrollate…».

Un siluro diretto, un’accusa precisa –messa per iscritto e su di un manifesto – che ha fatto immediatamente storcere il naso a Roberto Perrotta.

Ed è iniziata la zuffa.

Prima reazione del Psi:

«Sentir parlare di disastri da parte di chi se ne intende, potrebbe indurre chi riconosce queste qualità a determinati personaggi, una certa credibilità. Peccato che, a conferma della loro indubbia e riconosciuta correttezza, ancora una volta dimostrano soltanto di saper dare i numeri, neanche giusti, però, continuando nella dissennata corsa a chi le spara più grosse. Come i bugiardi più incalliti e meno furbi, dimenticano, ogni volta, le versioni fornite prima, per cui, basterebbe ricordare le loro precedenti dichiarazioni e le relative cifre, per avere l’ulteriore conferma dell’inutilità di confutare siffatti ragionamenti. Del resto, per capire la bontà dell’operato amministrativo, basterebbe ricordare le defezioni in maggioranza, gli abbandoni, gli articoli dei giornali, le conferenze stampa, gli avvenimenti che si continuano a registrare e che portano Paola alla ribalta su tutti gli organi di informazione oppure, più semplicemente, quello che gli stessi estensori del manifesto, con lucida schizofrenia politica, hanno, a più riprese, rimproverato all’ Amministrazione Comunale. Ma, forse, essendo i paolani accorti e avveduti, senza inutili giri di parole, pensiamo che bastino ed avanzino, per certificare i propri comportamenti, le storie personali di ognuno ed anche, ovviamente, i relativi incontri con organi inquirenti e giudicanti. I disastri effettivi compiuti da certa gente, hanno generato conseguenze nefaste e dirette che ancora adesso sono evidenti davanti agli occhi e alle menti di tutti e, quindi, sarebbero sufficienti per indurre ad un onorevole silenzio; ma, tant’è, prendiamo atto che alla faccia tosta non c’è mai fine e che il limite del ridicolo è, per qualcuno quanto meno fatuo, e noi ci sentiamo troppo piccoli, rispetto a siffatta intelligenza. Speriamo, che a giorni possa uscire qualche altro manifesto che spieghi alla gente quanto sta avvenendo in seno al Comune di Paola. Magari, per l’ennesima volta, i piromani si fingeranno pompieri, ma, non sempre ai primi è dato di eliminare i segni dell’incendio da loro stessi appiccato».

Risposta del Partito di Sergio Stancato:

«Solo per precisare che non abbiamo scheletri nell’armadio, in quanto tutto ampiamente chiarito nelle sedi adeguate. Vorrei invitare i buon temponi dei Psi ad un pubblico confronto in Piazza con le carte in mano per far giudicare alla gente chi ha creato danni. L’entità di questi e come li stiamo pagando sulla nostra pelle. Rimaniamo in ansiosa attesa di un vostro riscontro, rassicurandoci, nel contempo, che saremo sempre più presenti sui muri della città facendo conoscere nei dettagli le eroiche gesta amministrative del vostro ex leader».

A quest’ennesima “apertura di fuoco”, i socialisti non hanno lesinato una raffica di natura speculare:

«Non pensavamo, piccoli come siamo, di urtare i nervi di siffatti personaggi, la cui fama, ormai da lustri, ha varcato i confini della nostra regione. Siamo dispiaciuti per averli fatti infervorare, ma pensavamo che chi non perde occasione per tentare di insolentire, fosse meno permaloso. Forse, sono abituati a non essere disturbati nei loro deliri o, peggio ancora, pensano che avendo fatto l’occhiolino a sinistra, tutti sono pronti a costruire ponti d’oro. Noi ci sforziamo a non essere strabici e, quindi, rimaniamo convinti di alcune scelte essenziali, tra le quali quella di vederci sempre contrapposti a determinate persone, anche perché, essendo le stesse immacolate e candide, mal sopporterebbero la nostra misera vicinanza. Per il resto, ci permettiamo di aggiungere che Il confronto è dato dai comportamenti quotidiani, dalla coerenza delle idee, dai motivi di frequentazione dei palazzi di giustizia, dalla qualità dei propri compagni di viaggio e noi, sotto questi aspetti, non ci sentiamo né peggiori né migliori, ma soltanto diversi e lasciamo ai cittadini di trarre le dovute conseguenze. Noi, fallaci come siamo, aspettiamo il trascorrere del tempo, per verificare l’esito degli eventi e, nel caso, prenderci le nostre giuste rivincite; altri, quelli che non sbagliano mai, non hanno bisogno di verifiche, sputano verdetti e lanciano sfide con una faccia tosta pari soltanto alla loro protervia; forse, però, anche loro, a volte, aspettano il passare dei mesi, soprattutto, quando può portare in regalo qualche beneficio di legge, ma, ciononostante, quantunque si possa incappare in qualche sentenza, niente li aiuta a provare vergogna e a porsi domande».

Tra aggressività ed eleganza, severità e costanza, non è che niente niente Paola sta preparandosi a nuove elezioni?

Nei prossimi giorni, forse, nuove puntate (e se non subito, in attesa dei prossimi “manifesti”).

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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