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C’è una mano dolosa dietro gli incendi che stanno funestando (per l’ennesimo anno consecutivo) l’estate paolana. Dopo il rogo dell’auto di proprietà dei congiunti dell’ing. Vigliotti (operante “esterno” nell’Utc di Via Baracche), dopo il tentativo fallito di appiccare le fiamme alla passerella del cantiere velocemente allestito (ed ora apparentemente “fermo”) del Largo Sette Canali, un nuovo colpo incendiario è stato messo a segno contro qualcuno “familiarmente collegato” a chi siede tra i banchi del Sant’Agostino.
L’altro ieri notte è stata data alle fiamme la vettura ad uso del fratello del vicesindaco Sbano, figlio della consigliere di maggioranza Maria Pia Serranò e dell’esponente nazionale del Ncd, Lucio.
Un fatto increscioso che rimette in discussione l’ordine pubblico cittadino, già turbato negli anni scorsi dai roghi riservati all’auto del giornalista Guido Scarpino ed al Club Nautico Paolano.
L’ennesimo accadimento “oscuro” sul quale gli inquirenti – prontamente allertatisi – cercheranno di fare luce in tempi brevi. Nessuna pista sarebbe tralasciata, né quella relativa ad un’intimidazione rivolta direttamente al membro dell’esecutivo Ferrari, né tantomeno quella di una ritorsione diretta proprio a colui che sarebbe il principale utilizzatore del veicolo.
Nel momento di tensione vissuto dalla famiglia Sbano, giunge la solidarietà del sindaco Basilio Ferrari che, attraverso il suo blog ufficiale, si è così espresso:
Sono sbigottito di fronte al vile episodio che ha visto suo malgrado protagonista la famiglia Sbano. Sono convinto però che pochi vigliacchi non avranno mai la meglio su tutti i cittadini laboriosi e onesti della nostra citta’. Alla famiglia Sbano va il mio ringraziamento per il prezioso apporto fornito a vario titolo per la crescita della città e l’incoraggiamento a non demordere mai, cose della quale sono già certo.
