scuole paolane

Ma che accade sul fronte “libri di testo” per le scuole paolane?

Settembre, come ogni periodo in cui “finisce o ricomincia qualcosa”, è un mese condizionato dal cambiamento. Se lo si vedesse dalla prospettiva dei ragazzi in età scolare, è un appuntamento che si sarebbe preferito rimandare, perché vicario di quel “primo approccio” o “ritorno” tra i banchi della classe. Rimandare ma non evitare, perché l’estate – soprattutto a Paola – è una bella stagione che si vorrebbe non finisse mai. Ma poi finisce e Paola, fortunatamente, è una città ad alta densità scolastica. Ciò significa che giornalmente è attraversata dai destini di migliaia di giovani, che ogni mattina percorrono la strada utile a dare un senso alla parola “futuro”. Quel tempo a venire in cui ciascuno spera e che, nelle intenzioni di ogni genitore di questi ragazzi, dev’essere il migliore possibile. Pertanto, ci sono molti madri e padri di Paola e dintorni che, all’arrivo di settembre, sanno che dovranno mettere mano al portafogli. Perlomeno acquistando libri al passo coi tempi, strumenti indispensabili – ormai – per garantire l’istruzione più adeguata allo studente dell’italica “buona scuola”. Soprattutto nelle scuole paolane.

Il problema, a quanto pare già manifestato su scala nazionale, è che l’esborso medio per ogni alunno paolano (escludendo i bambini delle scuole elementari), sia esso di scuola media o iscritto ad un istituto superiore, è di oltre trecento euro. Una cifra considerevole per le tasche delle famiglie cittadine, già vessate da una tassazione comunale ai massimi storici, che laddove fossero composte da figli simultaneamente iscritti laddove i libri si pagano “salati”, dovrebbero raddoppiare o triplicare le cifre.

Perché a Paola pare che sia in atto un continuo aggiornamento dei libri di testo, per cui ciò che andava bene nell’anno precedente è diventato “non adatto” all’anno successivo. Quindi è probabile che in una famiglia dove ci siano tre fratelli in età da scuola superiore, perlopiù iscritti allo stesso istituto (magari all’identico indirizzo di studi), non possano “passarsi i libri” tra di loro. Perché da un anno all’altro le cose, a Paola, pare cambino in maniera repentina.

Il caso più emblematico sarebbe capitato in un istituto superiore cittadino, dove il libro di “Italiano e Letteratura” utilizzato l’anno scorso (Attualità della Letteratura 1 – Edizione interattiva, di Baldi, Giusso e Ranzetti, Paravia Editore) non è stato confermato per l’anno in corso. I libro per quest’anno sarà: “Letteratura Italiana – Testi, Autori, Contesti/ Vol 3, Barocco e Illuminismo, di Asor Rosa, Le Monnier Editore”. La fortuna in questo caso è che tra i due ci sono almeno 20 euro di differenza in favore del secondo, tuttavia resta inspiegato il motivo del “cambio”, perché il libro sostituito da un anno all’altro, era un primo volume che presupponeva il secondo.

Come già manifestato in altre sedi e nei modi più plateali, le famiglie italiane languono ancora nella morsa della crisi, ad aggravare ulteriormente questo disagio – a Paola – c’è già la stretta fiscale dovuta al risanamento del dissesto, se a ciò – come pare stia accadendo – bisogna sommare una certa volubilità su costose questioni legate al bene essenziale della scuola, è probabile che più di quanti già conoscono questa condizione, inizino a non farcela ad arrivare a fine mese.

E anche li, per coloro che necessitano di un “buono acquisti”, pare che – in almeno un istituto – venga consegnato in parte compilato con il timbro del referente a cui rivolgersi per “spenderlo”.

Forse anche i genitori dei ragazzi in età scolare preferirebbero rimandare l’appuntamento con settembre.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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