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Nell’ambito delle manovre volte a dare alla città di Paola un governo diverso da quello attuale, il movimento “Prospettiva Comune” – consapevole di portare in dote le qualità necessarie per potersi confrontare ai tavoli delle trattative – nel pomeriggio di ieri ha mosso un passo formale. Come aveva anticipato il presidente Emilio Pastore, nel giorno precedente al week end si è tenuta una riunione con il gruppo attualmente più dinamico della compagine di centrosinistra, quello sorto dall’asse tra i cosiddetti “lambertiani”, la frangia dissidente nel Pd “dinataliano” (meglio noti come “Area Riformista” che fa capo a Pino Falbo), nonché il gruppo più “centrista” rappresentato dall’avvocato Ferruccio Fedele.
Mettendo i puntini sulle “i” al discorso che li riguarda, Pastore ha parlato di Prospettiva Comune come di «una forza nata su un progetto ad ampio raggio. Il nostro scopo – ha detto il presidente – è principalmente quello di rispettare i tempi della politica, basati su un ritmo che necessita continui affinamenti e decisioni ponderate. A noi non interessa vincere tanto per dire di averlo fatto, quello che intendiamo portare avanti è un progetto in grado di dare a Paola la stabilità necessaria al suo governo, quelle basi solide che attualmente mancano. Per questa ragione intendiamo agire secondo la prassi sancita nel nostro statuto, un documento che impone la limpidezza in ogni movimento formale da compiere e che, senz’altro, sarà la guida che utilizzeremo in ogni prossimo incontro. Laddove discuteremo “per” la città con gruppi di persone attualmente compatibili alla nostra idea di cambiamento. Ritenendo prematuro ogni confronto sui nomi dei papabili alla carica di sindaco e smentendo categoricamente ogni sorta di indiscrezione relativa a divisioni interne, Prospettiva Comune impegnerà il suo tempo nella discussione costruttiva con ognuno che dimostri di avere a cuore le sorti della nostra città. Se questi confronti – ha concluso Pastore – assumeranno i connotati di intese consistenti, è altamente probabile che Paola possa davvero considerarci come la chiave di svolta».
