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Sarebbe stata un’azione cruenta e fulminea quella condotta dal principale indiziato, David Cristian Florian, il giovane rumeno poco più che ventenne che ieri sera, al termine di un’azione concitata avrebbe ferito gravemente il suo principale.
Secondo la ricostruzione formulata dagli inquirenti la dinamica dei fatti presenterebbe un andamento nel quale si prefigurerebbe persino la crudeltà, perché dopo aver colpito il suo datore di lavoro, David Cristian Florian avrebbe lasciato la lunga lama del coltello utilizzato addirittura conficcata nel cranio di M. E., all’altezza della tempia sinistra.
Il ferito, sebbene agonizzante, sarebbe riuscito a preservare le ultime energie per chiamare un parente e farsi soccorrere e – datosi che l’aggressore lo avrebbe lasciato all’interno del garage dove gli addetti al deposito giudiziario conservano gli attrezzi – sarebbe riuscito persino a scrivere il nome del suo aggressore sul parabrezza impolverato di un’auto.
La lama, di 25 cm, sebbene sia rimasta conficcata nel punto della ferita per molto tempo, pare non aver leso punti immediatamente mortali, anche se le condizioni del ferito sono date per “serie”, dall’ospedale Annunziata di Cosenza sembra trapelare un cauto ottimismo. L’uomo, un quarantunenne paolano, resta comunque sotto stretta osservazione.
L’aggressore è invece stato arrestato e per David Cristian Florian, se le cose dovessero volgere al peggio, il capo di imputazione potrebbe cambiare.
