marco focetola

Palazzetto dello Sport di Paola – Genitori furiosi con la politica [«Vergogna senza fine»]

La situazione gestionale che sembrerebbe avvolgere in maniera “privatistica” il palazzetto dello sport di Paola intitolato al compianto Tonino Maiorano, ha condotto all’esasperazione un gruppo di genitori dei ragazzi che – per conto delle società sportive “Pallavolo Paola” e “Scuola Volley Paola” – quotidianamente dovrebbero usufruire della struttura. Negli ultimi tempi, questa consistente branca dello sport cittadino, pluripremiato e riconosciuto fino ai massimi livelli, starebbe annichilendosi. La storia parte, come già scritto, laddove Basilio Ferrari ha piantato la croce del dissesto, allorquando sono state gettate le basi per il selettivo disinteressamento economico nei confronti di tutto ciò che, rientrante nell’orbita dei servizi “accessori”, storicamente atteneva al controllo comunale. Per evitare il declino di strutture che comunque tanto lustro hanno dato alla città, gli amministratori hanno quindi pensato di privatizzarne il controllo, affidando a terzi la gestione amministrativa che – escludendo una “proprietà” sull’immobile – consisterebbe nella guardiania dell’edificio e di tutto ciò che concerne gli aspetti della manutenzione e delle spese per i servizi essenziali. All’atto di subentrare al comune, pare che il privato si sia arrogato diritti che agli occhi dei genitori degli atleti pallavolisti sembrerebbero veri e propri privilegi, perché finalizzati a favorire il calcio indoor e il tennis al coperto. Soprassedendo agli accordi verbali intercorsi con i gestori della Scuola Volley Paola e della Pallavolo Paola, il gestore del palazzetto avrebbe instaurato un ordine basato su canoni variabili che, partiti da una cifra, sarebbero giunti a somme “troppo” ingenti. Pertanto, dopo aver avvisato gli organi competenti e – a quanto pare – anche l’autorità giudiziaria, alcuni genitori si sono sfogati attraverso una lettera aperta che, redatta in maniera similare ad un articolo, segue “integralmente”.

Le prime temperature invernali non contribuiscono, di certo, a rasserenare l’ambiente sportivo paolano che continua ad essere molto effervescente e pronto a far valere le sue ragioni nei confronti dell’amministrazione comunale. Soprattutto alle due società pallavolistiche, Pallavolo Paola e Scuola Volley Paola, non va giù il metodo, sicuramente poco ortodosso, utilizzato per l’assegnazione della palestra “Tonino Maiorano” ad un privato che, disattendendo totalmente le promesse verbali fatte nell’immediatezza, sta chiedendo loro canoni di utilizzo sempre maggiori e condizioni spesso vessatorie o inapplicabili. Ebbene! La pallavolo per Paola è la storia sportiva degli ultimi 50 anni, dalle società paolane si sono avuti i maggiori successi in campo regionale e nazionale, in dette società sono cresciuti fior di campioni che si sono imposti a livello mondiale e nazionale. Tutto questo, però, non serve a nulla, e se il privato continuerà nelle sue esose richieste, le società pallavolistiche di Paola saranno costrette a dismettere tutta la loro buona volontà, a chiudere ogni attività sportiva, a denunciare sempre con maggior vigore, anche all’autorità giudiziaria, il comportamento poco corretto, al limite della legalità, che l’amministrazione comunale ha avuto nei loro confronti. Di tutto ciò sono a completa conoscenza i genitori di tanti piccoli atleti che giornalmente frequentano la palestra, sono proprio loro, i genitori, i primi ad essere sul piede di guerra, i primi a protestare per un comportamento da parte del comune di Paola poco convenzionale e, certamente, poco riguardoso nei confronti di chi con estrema passione svolge attività a grande caratura sociale. Un gruppo di genitori, nei pressi della palestra comunale, in attesa che i loro figli finiscano l’attività sportiva quotidiana, ha fortemente protestato per il descritto stato di cose, lasciandosi andare ad invettive e critiche nei confronti dei maggiori esponenti politici paolani, nei confronti di chi, trascurando ogni aspetto di carattere sportivo e sociale, ha affidato l’onere gestionale delle proprie strutture sportive ad un privato che, di contro, dimostrando scarsa sensibilità e nessuna propensione all’interesse comune, con estrema determinazione imprenditoriale, sta trasformando, per un suo personale interesse, la palestra “Tonino Maiorano” in un campo coperto da calcetto e, per accontentare anche qualche suo amico, da tennis. Uno dei genitori, inviperito, ha apostrofato in malo modo tutta la insipiente politica paolana: «È una vergogna senza fine, a Paola vanno avanti solo gli amici e gli amici degli amici, il sociale è del tutto trascurato, si danno fior di migliaia di euro alle società sportive degli amici e si vessano impietosamente tutte le altre società che, invece, guarda caso, sono quelle che da sempre, con grandi sacrifici in termini economici e temporali, portano avanti una attività sociale di grande valore, una attività che è propedeutica alla miglior crescita fisica e morale di tanti giovani appassionati. Con banalissime scuse di carattere economico l’amministrazione paolana, dimostrando scarsità di senso civico e della collettività, ha distrutto il valore sociale di tante piccole attività, ne sono piena testimonianza i costi degli scuolabus, delle mense scolastiche, dell’assistenza agli anziani ed ai portatori di handicap, lo stato di degrado di quasi tutti gli edifici scolastici, il trasporto pubblico e chi più ne ha più ne metta. Il disagio economico e morale che tante famiglie vivono nella città di Paola è ormai fortemente diffuso, la categoria dei disagiati, in una città abbandonata a se stessa, è quella più presente sul territorio, quella che da anni soffre in silenzio. Ma i tempi ormai sono scaduti, la gente è stanca ed è pronta, con estremo vigore, a manifestare la propria rabbia, il dissenso più acuto, il pieno malcontento verso una classe politica inefficiente ed inadeguata». Le parole di questo signore, padre di una promettente giovane atleta, sono state pienamente e compiutamente condivise dagli altri genitori che si sono dichiarati pronti a scendere in piazza, pronti a far valere la loro rabbia fin tanto che il comune di Paola, in un lampo di buonsenso, non torna sui suoi passi, non comincia a guardare con benevolenza alla classe disagiata, ai più bisognosi, al sociale inteso nel senso più pieno del termine, ad evitare gli sprechi con gli amici, con le società sportive amiche, con le varie televisioni etc. Deve sapere, l’amministrazione comunale di Paola che l’azione svolta dalle società pallavolistiche, oltre ad avere una forte caratura sociale, dura 365 giorni all’anno, allorquando si smette con l’attività indoor si comincia con quella esterna, sulle spiagge, con il beach volley. La pallavolo non è evento che si esaurisce in pochi giorni, quali le varie feste, luminarie e sagre in cui il comune investe fior di quattrini, la pallavolo è effervescenza quotidiana, è operosità giornaliera, è alacrità sportiva, è fervore sociale che non può e non deve morire per mano di una classe politica poco oculata.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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