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[Paola] Commercio agevolato da luce pubblica e alberi “superpotati”

La pratica di caricare la bellezza di Paola sulle spalle della cittadinanza sembra non arrestarsi mai. Se quest’estate molti dubbi erano sorti in merito al cablaggio dell’illuminazione riservata ai mercatini serali su Corso Roma – a quanto pare innestati in una cassetta adibita alla luce pubblica – con l’arrivo della stagione “natalizia” un nuovo allaccio sembrerebbe essere vicario delle stesse caratteristiche.

Senza nulla discutere riguardo la bellezza di un’occidentale e capitalistica rivisitazione del concetto di presepe, c’è un “luogo dello stupore” allestito alla fine di Corso Roma che avrebbe il suo fulcro luminoso installato nella solita postazione. Ciò si evincerebbe non solo dalla presenza del “solito” cavo che, partendo dal grigio armadietto presente nella Villa Comunale, si collega ad un raccordo presente sulla struttura del meraviglioso edificio, ma anche dalle tempistiche di accensione e spegnimento della strabiliante residenza, a quanto pare simultanee a quelle dei lampioni posti lungo le strade cittadine. Cosa che ne denoterebbe una natura speculare a quella del collodiano “Paese dei Balocchi”. Solo che, a questo punto, le orecchie d’asino dovrebbero mettersele i cittadini paolani che, meravigliati da una miniatura che pare uscita da una pubblicità a metà tra quella della Coca Cola e del panettone Bauli, non si starebbero rendendo conto di pagarne lo “splendore”. Ovviamente i cittadini sono solo l’ultima mutazione di questa equina generazione inaugurata in seno al Sant’Agostino, laddove dovrebbe risiedere il “primo esemplare” sorto dalla magica pratica messa in atto. Probabilmente sarebbe opportuno conoscere la base dell’accordo instauratosi tra il privato gestore dell’incantato palazzo e l’amministrazione comunale, chissà, magari per capire che solo grazie a questo vigoroso influsso di energia pubblica sia stato possibile gettare le basi per non far pagare il biglietto a coloro che volessero prendere visione del presepe new age e dei mirabolanti orpelli natalizi messi in mostra.

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Nel frattempo, sempre per non farsi mancare nulla, a qualcun altro è venuto in mente di potare “radicalmente” gli alberi di Piazza IV Novembre. Il caso strano di questa vicenda riguarda il fatto che solo per due di loro si sia reso necessario un intervento molto simile all’abbattimento. Forse perché nei pressi di quei due poveri e ormai spogli moncherini ha fatto la sua comparsa l’attività commerciale di un ennesimo esercente. Probabilmente perché quella stessa attività, messa dirimpetto alla fermata degli autobus, potrebbe aver bisogno di una visibilità che la natura – così com’era – non avrebbe garantito. E allora ecco spuntare un artificio “personalizzato”, perché a ben guardare, l’altro alberello presente nella piazza è stato potato in maniera più rispettosa.

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07Se lo scopo di cotanta veemenza “potatoria” dovesse consistere nell’agevolazione di questa o quella attività commerciale, allora sarebbe auspicabile che – approfittando dei lavori sull’Arco di San Francesco – si provvedesse a raderlo al suolo. Così i commercianti di Piazza del Popolo potrebbero avere maggiore visibilità.

Tant’è, anche questa è Paola. C’è chi può e chi non può. Anzi, c’è chi puote e chi non pota.

 

 

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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