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Mercato Domenicale Paola – Ordinanza elusa per la 4° volta

Per una volta, sarebbe bello abbassare la soglia d’attenzione e non rendersi conto. Immaginare davvero che, a Paola, non ci sono problemi, che tutto si stia svolgendo secondo dinamiche capaci di confermare quanto detto dal sindaco Basilio Ferrari nel corso dell’ultimo consiglio comunale. Sarebbe bellissimo togliersi dalla mente il pensiero che dice: «Degrado». Certo, non si arriva a pensare a quello «assoluto» raggiunto nei giorni dell’emergenza idrica, tuttavia questo è il termine che – con più insistenza e forse suggerito dallo stesso sindaco (per questo i virgolettati) – starebbe ronzando attualmente nella testa dei paolani. «Degrado», con quale altra parola si potrebbe definire la quarta deroga istituzionale ad un’ordinanza sindacale, anzi a due (le n.52 e 53 dello scorso 27 novembre), relative alla disposizione dei banchi telonati di generi alimentari, nel corso del mercato domenicale riedito nel centro cittadino? Quattro appuntamenti “rossi” del calendario, fanno un mese: a questo punto il poker è servito. Adesso – considerando la durata di ciò che è stato affisso sull’albo pretorio – si attendono solo scale reali e pokerissimi. Adesso sono attesi soltanto i “jolly”. Perché per giustificare le motivazioni soggiacenti la tolleranza con cui s’è accettato quest’ennesimo “sconfinamento”, sarà necessaria una carta speciale, anche e soprattutto considerando il fatto che in appoggio ai bancarellari “ribelli” ci sarebbe più di un membro della maggioranza, intesa sul duplice versante consiliare ed esecutivo.

Perché, sebbene sia ormai assodato che la disposizione “straordinaria” del mercato domenicale paolano era stata ordinata diversamente, ciò che resta è il senso di inoperatività manifestata sul versante della correzione di quello che – proprio in virtù della tolleranza contro l’infrazione – è stato un “errore”. Perché, ancora oggi, dell’ordinanza capace di ristabilire un ordine formale della situazione, non v’è traccia.

Nulla che il sindaco e la giunta abbiano previsto per “regolarizzare” questo stato di cose. Si sconfina e basta. Ma nel caso accada un imprevisto, resta ignota la legislazione cui dovrebbe fare riferimento l’eventuale parte lesa. Sarà questione di diritto “privato” o diritto “pubblico”?

«Degrado», con quale altra parola si potrebbe definire la difficoltà di un solerte vigile a gestire una situazione veicolare caotica? Nonostante il tentativo di ridurre la pressione del traffico grazie all’istituzione di un momentaneo senso unico, all’ingresso del parcheggio “piallato” sotto al distributore di carburante più centrale della città, s’è assistito a scene “tragicomiche”. Considerandone la riduzione territoriale (in quanto una consistente parte è occupata dalle bancarelle “sconfinanti”) il parcheggio tanto fotografato nei mesi precedenti alla scorsa estate, sta rivelandosi poco funzionale. Non esistendo una segnaletica utile a farne comprendere il senso di percorrenza, molti automobilisti si prendono la libertà di interpretarne il verso, creando ingorghi in tripla fila che solo l’infinita pazienza dell’agente di polizia municipale, è riuscita a sopportare.

Quindi, tra sbuffi e capitomboli, considerando solo la questione riportata, a qualcuno viene in mente un termine diverso rispetto a «Degrado»?

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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