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«Restando inermi ad osservare la situazione, è impossibile non provare un senso di sconforto e di amarezza, perché certi accadimenti, a Paola, sino ad oggi non si erano mai verificati».
Con queste parole è iniziato il duro sfogo di Carmelo Perrotta, il “mister” noto in città per aver plasmato veri e propri talenti nel campo della pallavolo, rimasto allibito dinnanzi all’ultimo, presunto, “sabotaggio” perpetrato ai danni dei ragazzi che sotto la sua guida s’allenano. Stante la cronaca testimoniata anche dalle immagini a corredo, qualche giorno fa – all’atto di principiare la consueta sessione per rodare schemi e movimenti – gli atleti della “Scuola Volley Paola” e le ragazze della “Pallavolo Paola” avrebbero trovato, internamente alla tensostruttura attigua al palazzetto dello sport “Antonio Maiorano”, la rete da gioco recisa. Danni sarebbero stati arrecati anche al meccanismo utilizzato per montarla e metterla in tensione, in modo da rendere inutilizzabile il campo da gioco per l’uso che i pallavolisti avrebbero, necessariamente, dovuto farne.
«Un atto di una gravità inaudita – sottolinea Perrotta – che rende chiaramente il senso del clima che si respira attorno allo sport cittadino. Per quanto mi riguarda non metto all’indice nessuno, perché quanto accaduto rientra nell’alveo del volgare teppismo. Tuttavia mi preme considerare che, quando il comune gestiva direttamente la faccenda, queste cose non succedevano». Forse sarebbe il caso che, chi di dovere, lo tenga presente.
