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Paola – L’Anfiteatro su Largo 7 Canali è stato dedicato a Mauro Ganeri

Con il taglio del nastro, sforbiciato insieme alla madre-senatrice, il sindaco di Paola ha presentato alla città il  Teatro “Mauro Ganeri”, figlio indimenticato dell’ex prima cittadina. Oggetto di curiosità sin dal momento di iniziarne i lavori, l’anfiteatro semovente e il centro laboratoriale annesso, sono due delle opere cantierizzate (anche se non ancora collaudate) dall’attuale amministrazione, sulle quali è stata maggiormente concentrata l’idea di rilancio della città. Tant’è che per metterle in atto s’è fatto di tutto, reperendo immediatamente la somma funzionale a finanziarle (attraverso conversione di un’erogazione già accordata  per rimettere in sesto l’ex Collegio dei Gesuiti di fianco alla chiesa del Rosario) e le figure necessarie per dirigerne i lavori. Di fatto, attraverso la consacrazione della fine di un’idea progettuale antecedente, datata al tempo in cui proprio Antonella Bruno Ganeri era sindaco della città, l’arena su binari è stata presentata all’opinione pubblica. L’Università al Sant’Agostino e l’idea di un triangolo virtuoso da innestare con l’Ostello della Gioventù e la Biblioteca, a questo punto, sono concetti definitivamente ammainati.

In concomitanza della messa all’aperto per la Pasqua e il VI Centenario, l’anfiteatro semovente è divenuto “location” che, per la sua “prima”, ha ospitato  – contestualmente – l’officiata celebrazione di Mons. Nolé.

Da un’occhiata, è parso di contare circa duecento posti a sedere, equamente ripartiti in due blocchi da cento poltrone ciascuno. La tinteggiatura di sedute e schienali è stata deliberata per riproporre il tricolore nazionale, e il palco è risultato funzionale per l’allestimento di un altare.

Al taglio del nastro, nella foto di gruppo, di fianco al duo centrale composto dalla Ganeri e da Basilio Ferrari, erano presenti i consiglieri De Rosa e Serranò – reciprocamente ai due estremi – e gli assessori Stefano Mannarino, Paolo Siciliano e Francesco Sbano, nonché la presidente del consiglio comunale, Emira Ciodaro.

Come già era accaduto ai tempi in cui il Largo Sette Canali divenne “Piazzale delle Cresime”, con Mons. Nunnari che due anni fa celebrò il rito cui presero parte tantissime persone, lo “stradone” (oggi anfiteatro) è stato gremito di devoti anche questa volta, con la folla accorsa per la concelebrazione dell’Arcivescovo Metropolita di Cosenza e Bisignano e di Mons. Morosini, che s’è disposta lungo un rodato schema fatto di scalinata e balcone.

Nel corso della messa, il francescano Nolé ha ripercorso il legame profondo tra San Francesco di Paola e il suo “mentore” di Assisi, indice della corrispondenza tra gli ordini “Minori” e “Minimi”, incarnata – appunto – dalla sua presenza e da quella dell’Arcivescovo di Reggio Calabria e Bova, già “Provinciale” del Santuario cittadino.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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