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Paola – Basilio Ferrari usa leggi del Re per dare terra a privato

Due indizi fanno una coincidenza, lo scrivevamo pochi giorni fa, e di coincidenze particolari – almeno quando si tratta dell’amministrazione di Basilio Ferrari – ne stanno sorgendo a iosa (almeno laddove sono state assunte talune decisioni “insolite” per quanto concerne la gestione dei diritti collettivi). Ad esempio, visto che per la seconda volta il consiglio comunale ha votato sulla scorta della legislazione sabauda (la prima volta in cui si fece riferimento ad un “regio decreto”, si verificò allorquando gli attuali amministratori del Sant’Agostino deliberarono una sperimentazione mediante ingiunzione fiscale) pare quantomeno doveroso dare cronaca di ciò che è stato votato a maggioranza l’altro ieri notte, quando è stato fissato un principio quantomeno opinabile, sulla scorta del quale è stato “sdemanializzata” una porzione di terreno comunale che adesso passerà nelle mani di un privato.

Il principio dal quale Basilio Ferrari e i suoi sostenitori consiliari sono partiti, è cristallizzato in un passaggio della proposta di deliberazione discussa nell’aula “Lo Giudice”, e riportato testualmente recita: «il bene da alienare è scarsamente appetibile per un eventuale acquirente data l’assenza di fruibilità dello stesso, pertanto l’amministrazione ritiene che una eventuale asta pubblica andrebbe deserta». Mostrando doti divinatorie invidiabili, forse maturate in contesti propri della chiromanzia, gli amministratori della “cosa pubblica” paolana, hanno dato per certa l’occorrenza di un’infruttuosa gara all’ultimo rialzo per aggiudicarsi il terreno in questione, ritenendo più “opportuno” (termine utilizzato nell’atto sottoposto a votazione) dismetterlo attraverso una trattativa “vis-a-vis” con il privato di turno.

E allora, sulla scorta dell’incitamento “Avanti Savoia!”, spulciando nelle pieghe dell’atto proposto vengono fuori questi dettagli: «Dato atto, per come si evince dalla relazione dell’Ufficio patrimonio, che il reliquato di via comunale […] non riveste più da lungo tempo un uso pubblico in quanto ha perso la sua funzione intrinseca perché il tracciato della via è completamente scomparso rintracciabile solo nelle vecchie mappe catastali», «Ritenuto inoltre opportuno conclusa la procedura di sdemanializzazione procedere alla cessione del bene limitato al solo tratto di reliquato secondo i criteri del R.D.827/1924».

Coincidenze, tutte convergenti però in una strana considerazione della popolazione amministrata, incitata continuamente ad allibire sull’ovvietà del fronte ordinario e trattata da suddita quando c’è da discutere dei diritti collettivi (come confermano i richiami alla legislazione sabauda utilizzati per certe deliberazioni). Non c’è che dire, d’ora in poi si potrebbe salutare il sindaco di Paola tributandogli un ossequioso: “Viva il Re”.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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