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Paola – Il brodo elettorale inizia a sprigionare profumi e vapori

La politica paolana, negli ultimi tempi, pare il “brodo primordiale” da cui – secondo le teorie scientifiche che si discostano dalla Genesi biblica – s’è originata la vita sulla terra. Riscaldato dal fuoco della rivalsa, il consommé che bolle in pentola inizia a sprigionare profumi e vapori capaci di appannare la vista degli elettori. Nel tentativo di scomporne la ricetta, costituita da una miscela di ingredienti eterogenei, è necessario fare affidamento al “fiuto” e, nella speranza di azzeccare qualche aroma, offrire un assaggio di ciò che fumante sarà servito nelle urne amministrative del prossimo anno.

Provenendo dalla parte più vicina alla fiamma ardente del fornello, la bolla che ha sprigionato l’essenza di “Paola al Centro” pare essere quella attualmente più inebriante, perché la fragranza emanata appare “scomposta”. Per una narice esprime “proprietà socialiste” – vicine, per “prove documentali”, all’asse afferente a Roberto Perrotta – per l’altro orifizio del naso è invece “riformatrice”, datosi che l’avvocato Natale Cinelli – membro del civico movimento e presenza attiva (su mandato di Carlo Gravina) alle riunioni in corso tra coloro che stanno accordandosi con i compagni di Pino Falbo – ha espresso fiducia in un percorso funzionale ad escludere qualsivoglia accordo con coloro che fino ad oggi sono stati attigui al centrodestra “amministrante”, pronosticando la visione di un centrosinistra unito e diverso dalle versioni balcanizzate proposte agli ultimi appuntamenti elettorali.

Considerando la diversità dei “punti di cottura” di ogni ingrediente, è altamente probabile che “Paola al Centro” resterà tale per un altro po’ di tempo, per poi disgregarsi tra gli altri componenti più “pesanti” del brodo, come fosse una spezia riconoscibile, infine, per un tocco di sapore dato a qualcos’altro.

Nella parte centrosinistra della pentola in ebollizione, un coagulo denso come un dado starebbe rilasciando una scia saporosa tra “pezzi grossi” e tocchetti più rastremati, ognuno dei quali sembrerebbe contendersela perché potrebbe dare quella forza organolettica capace di far distinguere un ingrediente come prioritario sugli altri. Corteggiato da più parti, il “Centro Democratico” di recentissima formazione sembrerebbe vicario di una prestanza presuntivamente attestata su almeno due liste, una robustezza garantita da esponenti che a tutt’oggi non hanno pubblicamente espresso alcuna simpatia, anche se indiscrezioni sulla sua consistenza, parlano di incompatibilità strutturali con almeno un elemento annidato nella coalizione attualmente più chiacchierata. Discorso a parte merita la corrente afferente a Di Natale, che essendo ormai costituita da un’essenza istituzionale, è un ingrediente da maneggiare con cura e che, probabilmente, verrà gettato nella mischia solo all’ultimo istante.

Nel quadrante di centrodestra invece, a parte qualche sbuffo di “Grande Paola” – impegnata sul fronte dei “ragionamenti” –  regna una calma piatta, una superficie liscia sotto la quale sembrerebbe stia muovendosi Antonio Lo Gatto, da molti dato in fase “diplomatica” per comprendere gli orientamenti relativi al post-Ferrari. Le manovre del consigliere in forza al gruppo “Moderati per Paola”, non escluderebbero neanche una sua personale investitura, insaporita da quei rapporti parentali che non entrerebbero neanche in conflitto con chi, da pezzo pregiato della pietanza, si ritroverebbe a fare il semplice “contorno”.

Chi vivrà vedrà e, nella zuppiera dell’urna, assaporerà.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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