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Archiviata la vittoria “morale” col pronunciamento prefettizio, Francesco Aloia adesso potrebbe passare al contrattacco. Secondo indiscrezioni, dato che il consiglio comunale con il quale si è votata la sua estromissione dai lavori della commissione elettorale, si è tenuto lo scorso 26 marzo, per il consigliere ormai lontano dalla maggioranza in appoggio a Basilio Ferrari, resterebbe poco più di una settimana per presentare ricorso al Tar. Infatti, secondo presupposti formali, pare proprio che il termine per presentare un’istanza tribunalizia possa esaurirsi nell’arco di sessanta giorni, il ché vorrebbe significare che l’eventuale ricorso dovrebbe essere presentato entro il 26 di maggio. Un’operazione, quella dell’adizione delle vie legali, che sarebbe un semplice “pro forma”, perché sulla base di quanto sottoscritto dagli uffici della prefettura di Cosenza, è altamente probabile che un’eventuale sentenza vada a confermare l’illegittimità dell’operazione condotta, “d’urgenza”, con il consiglio comunale straordinario tenutosi al Sant’Agostino nella mattinata del “sabato Santo” precedente alla Pasqua.
Dal canto suo, pare proprio che Aloia non voglia perorare una causa dalla quale il comune possa uscire soccombente, perché il suo intento non consisterebbe in una “messa alla berlina” dell’attuale intellighenzia che circola tra i banchi dell’aula “Lo Giudice”, il suo scopo – da quanto è stato possibile apprendere – dovrebbe convergere con l’intenzione di stimolare una “presa d’atto” rispetto al macroscopico errore commesso, con conseguente corsa ai ripari. Tuttavia, da ambienti vicini alla maggioranza, pare proprio che la lezione non verrà recepita, perché alcuni consiglieri continuano a dire che senza il pronunciamento del Tar le cose resteranno come sono attualmente. Ovvero una commissione composta senza l’adozione di quei provvedimenti che la prefettura ha definito «conseguenziali» per «ripristinare la corretta e legittima composizione della Commissione in esame».
