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Preso atto della risposta con cui Paola ha mostrato la sua “parte migliore”, riscontrata nell’enorme mole di richieste attinenti la modalità per inviare il proprio aiuto al bambino attualmente ricoverato a Roma, si è reso necessario chiarire il riferimento principale a cui indirizzare ogni attenzione.
Laddove la delicatezza dovrebbe arrestarsi dinnanzi alla privacy, una deroga è possibile se si tratta di un’urgenza. E siccome la necessità è “impellente”, è doveroso – previa consultazione “indiretta” degli interessati – rendere note le iniziali della mamma del bambino, ovvero L.B. G. (prima quelle del cognome, poi il nome), titolare di un conto corrente che potrebbe essere funzionale alla causa.
Più di questo, senza contatto diretto, non è possibile fare, ma forse – vista la formula “Superflash” del conto, che rende anche ipotizzabili sia il circuito creditizio che la banca di custodia, nonché la giovanissima età della titolare (datosi che si tratta di una iniziativa indirizzata ai ragazzi in età compresa tra i 18 e i 35 anni) – si potrebbe chiedere all’istituto se ne sia stato reso disponibile l’uso per questa causa e se, in caso di risposta negativa, sia possibile versare ugualmente un aiuto.
Considerando la sensibilità del dato, per il Marsili Notizie è impossibile pubblicare il codice IBAN del conto, anche considerandolo il mezzo primario e più efficace per aiutare il bambino.
