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Nella “seconda edizione” del bando funzionale ad assegnare i «Servizi di progettazione e coordinamento sicurezza in fase di progettazione, relativi a: Interventi di Risanamento Idrogeologico della Collina dell’Ospedale San Francesco di Paola»; l’ing. Fabio Pavone (attuale reggente dell’Utc paolano) aveva fissato, alle ore 10.00 dello scorso 8 luglio, l’appuntamento per l’apertura delle buste con le proposte.
A seguito della pubblicazione di questo bando però, l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Cosenza è insorto, ponendo pregnanti obiezioni alle formule adoperate nella stesura del documento, individuando gli estremi per coinvolgere l’Autorità Nazionale Anti Corruzione e arrivando a suscitare anche la reazione “stizzita” dello stesso Pavone che, in un carteggio tra le parti, avrebbe addirittura contestato la tempistica d’intervento dell’Ordine stesso, stigmatizzandone – almeno per ciò che è stato possibile interpretare da una nota diramata per conto dell’esecutivo – la puntualità ostativa, giunta sull’ultimo rintocco del periodo utile a manifestare perplessità.
Dopo questo interscambio di “pareri”, di cui comunque l’amministrazione comunale e l’Anac sono stati tenuti al corrente, assumendo come ultima la posizione dell’Ordine (rimasto comunque sulle sue obiezioni), qualcosa si è mosso ed – almeno – la data e la location per l’apertura delle buste sono cambiate rispetto a quanto “organizzato” in precedenza.
Infatti, con una successiva comunicazione, l’ing. Fabio Pavone ha annunciato lo spostamento del giorno utile per l’espletamento della procedura (iniziata alle 9.30 del 13 luglio e proseguita anche l’indomani) e soprattutto il trasferimento del “posto”, non più individuato nella “sede legale” dell’Ufficio Tecnico di Via Baracche a Paola, bensì spostato presso gli uffici del Commissario di Governo, siti in Viale Europa a Catanzaro.
Un cambiamento “sostanziale” che, indipendentemente dai verdetti eventualmente espressi (sui quali ancora vige “riserbo”), sembrerebbe indicativo di un controllo “superiore” esercitato sull’autonomia di un ufficio apparentemente “sotto osservazione”. Perché le buste che si sarebbe voluto aprire a Paola, sono state invece aperte a Catanzaro.
A questo punto non resta che attendere e sperare che ogni cosa sia andata al suo posto, perché nell’eventualità di intoppi, è altamente probabile che le tempistiche d’inizio lavori possano slittare. E questo, dopo il “primo bando” annullato da Fabio Pavone, sarebbe un problema non di poco conto per Paola e che, forse, rischia di diventare un leitmotiv degno della prossima campagna elettorale.
