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Tirreno, Operazione “Frontiera”: oggi Gratteri è venuto a Cosenza

Con disinvoltura, forte del “fatto suo”, il dott. Nicola Gratteri ha tenuto “la” conferenza stampa a Cosenza. Un faccia a faccia leale e sincero su un fatto che ora è, chiaramente, una grossa bugia. Perlomeno per tutti coloro che vivono la mafiosità.

Perché la venuta di Gratteri a Cosenza, è la dimostrazione “tangibile” che la ‘ndrangheta può essere colpita, che non è “imbattibile” e che non è vero che senza la malavita qui da noi si starebbe peggio.

Andate a dirlo a coloro che sono costantemente vessati dal pizzo, parlatene con quegli altri che non possono esprimere alcuna preferenza, raccontatelo ai giovani consapevoli del condizionamento mafioso sul loro futuro, sussurratelo alle madri, alle mogli e a tutti i congiunti di una vittima innocente.

Oggi Gratteri è venuto a Cosenza e ha tracciato una “dorsale” con Catanzaro, mentre un’altra è già stata collegata con Reggio Calabria, a testimonianza di un raggio d’azione già operativo, in grado di comprendere ogni angolazione.

Oggi Gratteri si è presentato a Cosenza “di persona”, a dimostrazione di un attaccamento al territorio che non conosce timori, o – meglio – che li conosce talmente bene da non volerne più avere.

Oggi Gratteri è “salito” a Cosenza ed ha fatto il punto sull’operazione “Frontiera”, condotta nel segno di 58 arresti.

Oggi Gratteri “è Stato” a Cosenza, dopo che 400 uomini dei Carabinieri hanno circondato “interamente” la città di Cetraro, nel cui specchio d’acqua si ergeva il regno di un boss.

Oggi Gratteri è divenuto Cosenza, provincia con due mari, lunghe coste e tante vere possibilità di sviluppo, per i giovani, per gli elettori e per tutti coloro che inizieranno qualcosa.

Oggi, nonostante l’amarezza per quegli “amministratori giudiziari” «Infedeli, asserviti alle organizzazioni mafiose, perché beni confiscati continuavano a essere gestiti dalla cosca – ha detto Gratteri in Conferenza Stampa – Per questi amministratori giudiziari abbiamo chiesto misure interdittive, che non sono state accolte ma faremo appello perché queste persone devono andare in carcere»; resta comunque la consapevolezza della presenza di uno Stato con veri servitori, devoti alla sua credibilità, enfatizzata nelle ulteriori parole pronunciate dal Procuratore: «non è possibile che beni sequestrati alla mafia continuino a essere nella disponibilità dei mafiosi. Una cosa è certa: queste persone non lavoreranno più con noi. E forse neanche con altri».

Infine, oggi a tutti i calabresi, ai “tirrenocosentini” e ai cetraresi in particolare, Gratteri ha chiesto di «alzare un muro per non far arrivare quelli della terza fila a chiedere mazzette. Noi siamo disponibili ad ascoltare chi vuole denunciare. Pensiamo di meritare la fiducia della gente. E tanti già si fidano».

Oggi Gratteri è venuto a Cosenza, allargando le braccia alla speranza.

Un sentimento già espresso in un’intervista che il Marsili Notizie ripropone a distanza di qualche anno.

Buona Visione

 

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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