fondo di riserva paola

Paola – L’amministrazione “gratta” il fondo di riserva per (altre) festicciole

Mentre la città langue nella morsa tributaria più stretta degli ultimi anni, dalle parti del Sant’Agostino si continua a dar fondo alle finanze. Forse a suffragio degli studi classici che hanno contraddistinto la carriera scolastica di parecchi elementi della maggioranza Ferrari – in gran parte avvocati e medici, quasi sicuramente conoscitori del latino – la strategia immaginata per condurre quest’ultimo scampolo di amministrazione somiglia tantissimo a quella che i romani hanno portato avanti sotto lo slogan: “panem et circenses”; che, tradotto approssimativamente, allude alla possibilità di “calmierare” il popolo con metodi che non escludono le rappresentazioni teatrali.

Considerando le peripezie gestionali della gioventù concimata col “modello Reggio”, potrebbe non fare neanche più notizia la consapevolezza che, per allestire gli “eventi spettacolari” di questa estate paolana, la giunta municipale – al netto dell’assenza volontaria dell’assessore Cupello – abbia votato all’unanimità un “prelevamento dal fondo di riserva” del bilancio comunale.

Come recita l’atto dell’esecutivo pubblicato sull’albo pretorio (il n. 95 dello scorso 6 luglio) il deposito in questione è costituito da una quantità di liquidi «non superiore al 2 per cento del totale delle spese correnti inizialmente previste in bilancio», ed il suo utilizzo è previsto «nei casi in cui si verifichino esigenze straordinarie». Inoltre, sempre per quanto specificato nell’atto proposto dall’assessore Giovanni (Stefano) Mannarino e votato dai rimanenti quattro quinti della giunta (Basilio Ferrari, Francesco Sbano, Paolo Siciliano e Dario Gaetano), il fondo di riserva «stanziato nel bilancio di previsione 2016 ammonta ad € 188.000,00», di cui questa deliberazione ha  previsto lo storno di € 42.500,00 a favore di «“Spese per attività spettacolari organizzate dal comune“».

I paolani, già affranti dal prezzo di un bene prezioso come l’acqua (che nonostante la stratosferica tariffa a metro cubo, anche l’altro ieri è mancata nelle case), e stremati dall’esosità della tassa sui rifiuti (Tari), secondo l’amministrazione che li governa dovrebbero gradire gli allestimenti posti in essere nelle piazze e negli slarghi (non ancora ultimati) del centro storico. La speranza è che in autunno non si verifichi alcuna calamità che preveda esborsi superiori ai 93.089,00 euro che, al netto dei prelievi effettuati sino ad oggi, è la cifra che resta di quei 188mila euro inizialmente messi da parte.

Lo show “deve” continuare?

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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