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Paola: Salasso Tari annunciato. Unipro: «Ci hanno accusato di “malafede”»

Che la luna di miele si fosse interrotta, lo si era già capito ai tempi della prima – eclatante – protesta spintasi fin sotto le mura del S. Agostino (gennaio 2014), quando la gente chiedeva lumi sul servizio idrico e il sindaco Ferrari rispondeva a “modo suo”. Da quel giorno, dopo i fasti e le promesse di una campagna elettorale condotta nel segno del “Modello Reggio” e rappresentata sui palchi insieme a persone che oggi sono in galera, il gradimento che i paolani avevano tributato nelle urne amministrative del 2012 è iniziato a scendere. Fino ad arrivare a ieri, quando in comune hanno iniziato a presentarsi tanti cittadini, tutti con in mano le bollette della Tari che – a quanto pare – avranno un senso più compiuto a partire da lunedì (domani) giorno in cui gli uffici dovrebbero rendere maggiori ragguagli.

«Quando qualche tempo fa avevamo fatto notare che si sarebbe arrivati a questo punto – hanno detto i rappresentanti dell’Unipro, sigla che riunisce molti commercianti ed esercenti Paolani – qualcuno aveva storto il naso, e addirittura s’era ventilata la possibilità che le nostre deduzioni fossero figlie della malafede. Alla luce dell’oggi, con le bollette arrivate “fisicamente” nella cassetta postale dei paolani, tutti quelli che ci hanno presi per visionari avranno da ricredersi». In effetti, come anche la stampa ha avuto modo di “anticipare”, ai cittadini gli incrementi erano stati annunciati, così come le variazioni da un anno all’altro confrontate, addirittura, col tenore della stessa tassa pagata però a Fuscaldo. «I presupposti per questa situazione – ha continuato l’Unipro – sono stati chiari fin dal momento in cui il servizio è passato dalla carta alla vita reale. Con tutti i “vizi di gioventù” che abbiamo dovuto sopportare (come il personale, inizialmente sottodimensionato e privo di operatori paolani, quindi poco efficace nell’azione, ndr) e con la partenza a “zone” coperte però a singhiozzo (basti pensare che in città, nonostante il servizio “porta a porta”, molti bidoni per l’indifferenziata sono stati tolti solo di recente, ndr). Essendo all’oscuro riguardo le percentuali di raccolta a tutt’oggi raggiunte (cifre che secondo indiscrezioni non sarebbero ancora all’altezza delle aspettative “pianificate”, ndr), pare davvero beffardo dover mettere mano al portafogli per mandare avanti un’esperienza siffatta. Ci dispiace per i lavoratori cittadini che ad oggi stanno cercando di fare il possibile per alzare il livello dell’offerta (lavoratori che, in alcuni casi, sono addirittura legati da rapporti di parentela con qualche esponente della maggioranza, ndr) ma è innegabile considerare anche il disagio di coloro che, nonostante stiano usufruendo della raccolta “porta a porta” solo da pochissimi mesi, si sono visti recapitare bollette stratosferiche (con percentuali di incremento che sono servite proprio per favorire l’occupazione di chi ha familiarità con quest’amministrazione, ndr)». Intanto la rabbia, soprattutto sui social network, inizia a “prendere forma”.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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