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Paola – I Dipendenti Comunali rischiano 17 MESI “SENZA STIPENDIO”

Con un comune che – a dar credito a quanto affermato dal segretario Nicola Falcone – sarà presto incapace di garantire diciassette mesi di stipendio ai suoi dipendenti, per il sindaco Ferrari la priorità da risolvere è stata quella di allontanare la stampa dalla riunione tenutasi nell’aula consiliare del Sant’Agostino, l’altro ieri  pomeriggio (20.10.2016) , tra le parti in causa di una vicenda che vede già sul piede di guerra i sindacati. Dinnanzi alla possibilità che l’intera pianta organica del municipio possa essere costretta agli “arresti domiciliari” (perché senza soldi non c’è alcuna libertà), il primo pensiero del primo cittadino è consistito nella preoccupazione da riservare alla presenza di un giornalista.

Ripercorrendo i fatti fino a quando è stato possibile apprenderli di persona – quindi fino al momento in cui il sindaco di Paola ha abbandonato i lavori costringendo anche la stampa a fare altrettanto – le posizioni cristallizzate dalla discussione in corso s’erano attestate su argomenti quali: le “indennità di posizione” recentemente elargite nei confronti di parte del personale, la “produttività”, gli “stipendi” e poi – eventualmente – la “turnazione”. Sul primo punto il segretario Falcone ha dichiarato: «noi partivamo da un’indennità “alta” dei capisettore, poi abbiamo aderito al piano di recupero dei fondi del decreto legge 4 del 2013 e quindi abbiamo dovuto recuperare i soldi pagati in più negli anni precedenti sul fondo. Abbiamo concordato di abbassare al “minimo” l’indennità dei capisettore in modo che avesse un impatto più ridotto possibile sul fondo, per evitare che questo togliesse soldi a tutto il resto dei dipendenti. Quindi i capisettore sono stati al “minimo” dal 2013 fino a quando non è andato in pensione l’ing. Vigliotti. In quel momento siamo diventati ente “senza dirigenti”, quindi le indennità dei capisettore non sono più sul fondo  ma sono a carico del bilancio e quindi i capisettore sono tornati ai “vecchi importi” che avevano nelle indennità perché quello che percepiscono loro non va più a togliere fondi agli altri dipendenti». Sul fronte della produttività, il dott. Falcone ha detto: «è stata ridotta, è molto ridotta e sarà molto ridotta per i prossimi cinque anni, perché abbiamo “questo discorso” del recupero. Ogni anno il fondo (che è di circa 105mila euro, ndr) viene ridotto di 36mila euro, che sono i soldi che la ragioneria generale dello Stato pretende per gli “sfondamenti” che ci sono stati negli anni precedenti». Siccome i soldi utili a pagare la “produttività” si sarebbero ridotti ormai a 16mila euro, il segretario ha spiegato che saranno ripartiti a metà tra gli operai del manutentivo e tutto il resto della pianta organica (per i dipendenti il dirigente ha usato l’espressione  «una miseria»). Sugli stipendi l’allarme più grave. «Dal primo giorno in cui mi sono insediat,  ho detto che sarebbe arrivato il momento che non ci saremmo pagati per 17 mesi. Ci siamo arrivati – ha detto Nicola Falcone – fino al 2016 abbiamo avuto per intero i contributi statali, nel 2017 avremo contributi pari a zero. Perché essendo stato sfondato il patto di stabilità 2012 (con Ferrari già sindaco, ndr) la sanzione è di quasi 1milione e 800mila euro, e ci sarà applicata a decorrere da gennaio 2017» data dalla quale partirà un conteggio a “zero contributi” che il segretario non ha escluso si possa  allungare anche ai primi mesi del 2018. Purtroppo sulla “turnazione” non è stato possibile apprendere nulla. È stato un argomento successivo alla “cacciata” ispirata dal sindaco.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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