francesco sbano

Paola – Il vicesindaco Francesco Sbano attacca (nuovamente) la stampa

Sfoderando una nuova voce dal prontuario delle “spiegazioni da condividere con la cittadinanza”, il vicesindaco Francesco Sbano ha confermato la sua avversione per i giornalisti. Chiamato in causa in merito all’organizzazione della prossima “Borsa del Turismo Religioso” (che a parere degli “addetti ai lavori” non avrebbe coinvolto formalmente gli operatori turistici, demandando la comunicazione all’affissione dei soli manifesti murali), il membro esecutivo ha puntato il dito contro gli addetti all’informazione. Accusando la stampa locale, identificata da un’immagine ritraente un articolo apparso sul Quotidiano del Sud, ha scritto: «sulla borsa del turismo religioso che da quando ci siamo noi è stata portata a Paola e ogni anno si fa ad Ottobre nessuno ha ritenuto opportuno dare la notizia». Come se la comunicazione istituzionale del comune di Paola dovesse per forza passare sulle pagine della stampa locale, il vicesindaco Sbano ha persino rincarato la dose, adducendo – a motivo della spesa di 8mila 400 euro (netti) all’anno per l’instaurazione di un rapporto di ufficio stampa con la ditta “Montesanto Sas”, che non ha condiviso neanche una riga “ufficiale” del comune in merito all’iniziativa che si terrà al Santuario – questa giustificazione: «poi se vi chiamano in un certo modo vi indignate e chiedete aiuto alla categoria dei giornalisti… probabilmente se lei facesse il suo lavoro in maniera onesta il Comune avrebbe risparmiato 8400 € all’anno». A parte la reiterazione di un concetto offensivo contenuto nel passaggio “poi se vi chiamano in un certo modo”, che conduce l’interpretazione verso invettive abitualmente riferite da lui stesso a chi si occupa di dar notizie, ciò che stupisce è l’attribuzione di una spesa comunale a carico della categoria (a questo punto, per logica, derubricata ad uscita “evitabile”).

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L’apertura di pagina 24 del Quotidiano del Sud dello scorso 7 Ottobre

«Se lei facesse il suo lavoro in maniera onesta il Comune avrebbe risparmiato 8400 € all’anno», che contiene anche l’implicita accusa di “disonestà” rivolta al giornalista, è la frase con cui è stato spiegato l’esborso di denaro “pubblico” per la comunicazione.

Giustificazione debole e persino inesatta, perché un articolo su “La borsa del turismo religioso” è comparso, proprio sulla Testata messa all’indice, già quattro giorni fa (il 7 ottobre) a pagina 24 e su ben tre colonne. Forse i falsi e i disonesti sono da ricercare altrove.

 

 

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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