francesco sbano

Paola – Ancora langue Piano Torre, eppure Sbano “aveva promesso” pulizia

«Piano Torre, noi ti amiamo, la tua Torre, con il faro, dona luce, dona amore, nella notte a chi non può più navigar».

Con strofe di questo tenore, l’inno di uno dei rioni più amati della città di Paola, si alzava in cielo ad ogni edizione della Festa della Mamma, manifestazione che ha consentito l’integrazione a generazioni di ragazzi paolani, coinvolti dalle scuole in un simbolico concorso. Una canzone che veniva spesso riproposta anche durante le serate dedicate alla Sagra della Melanzana, appuntamento fisso nelle estati in cui la cittadina strabordava di turisti, pullulando di cultura e di iniziative giovanili. Ci fu un tempo nel quale Piano Torre, fulcro della luce che proietta sicurezza ai naviganti del tirreno, rappresentava il fiore all’occhiello dell’assetto urbano di Paola. Era sede del parco giochi più frequentato, aveva in dotazione un campetto gratuito, gestito direttamente dal comitato di quartiere affiancato dal cavaliere Francesco Ventura, il cui supporto favorì anche la nascita di un blasonato gruppo sportivo ciclistico guidato dal celebre Franco Patera. Era un ridente avamposto di contemporaneità, dove i bambini frequentanti la scuola elementare, animavano di schiamazzi e risate le giornate dei tanti ferrovieri residenti. Era un luogo sicuro, dove le persone riuscivano ancora a dormire con la chiave nella serratura esterna della porta. Piano Torre “era”, perché oggi non è più. Sono cambiate tante cose da quando la ferrovia s’è tirata la risacca del progresso e della stabilità economica, è mutata – oltre alla condizione di coloro che vivevano letteralmente a bordo dei treni – anche l’impostazione edilizia del quartiere, con una società che ha acquistato gran parte degli alloggi e dei luoghi che hanno ospitato famiglie provenienti da tutt’Italia.

Tuttavia, proprio per l’abitudine alla civiltà che ha da sempre contraddistinto gli abitanti, di tutta questa trasformazione c’è un aspetto che proprio non va, relativo – appunto – al decoro. Perché Piano Torre oggigiorno langue in uno stato di incuria preoccupante, una situazione sulla quale – di recente – era persino intervenuto il vicesindaco Francesco Sbano, lamentatosi personalmente della “latitanza” di un responsabile del consorzio di bonifica Valle Lao che – a suo parere – avrebbe dovuto occuparsi della pulizia dei tanti terreni che costellano il rione.

Ebbene, nonostante a questa sortita sia successivamente seguita una precisazione relativa alle regole d’ingaggio tra enti, lo stesso membro esecutivo della giunta Ferrari aveva ringraziato – in data 31 agosto – «il consigliere regionale Fausto Orsomarso per essersi attivato immediatamente dopo aver letto il mio post di ieri – scrisse Sbano su Facebook – questa mattina sono stato contattato dal commissario del consorzio di bonifica signor Aiello il quale mi ha chiesto quale fosse il problema e si è subito attivato per iniziare i lavori di pulizia della scarpata della villa e di Piano torre».

Benché effettivamente i lavori di pulizia sotto il parco intitolato al Generale Dalla Chiesa (ex villa “Umberto I”) siano stati condotti, dell’opera su Piano Torre non si trova traccia. Per questo motivo, proprio tre giorni fa, il vicesindaco è stato sollecitato da una residente che, dopo avergli chiesto come mai il quartiere non fosse stato bonificato dagli operai della Valle Lao, si è vista rispondere che «Essendo privato il consorzio ha sollevato alcuni problemi, ma stiamo risolvendo, mi dispiace per il ritardo, ha ragione».

Un’ammissione che però non elimina il problema: quand’è che a Piano Torre sarà ripristinata la normalità? E nel caso in cui i terreni da pulire fossero di un privato, non era stato scritto in un’ordinanza del sindaco Ferrari che il comune avrebbe comunque provveduto a fare pulizia per poi rivalersi sul proprietario dei fondi manutenuti?

Misteri che attendono una risposta.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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