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Con il collocamento a riposo di Vincenzo Ramunno, Ufficiale Anagrafe del comune di Paola, sembra proprio che l’attività dell’ufficio da lui coordinato fino all’inizio di questa settimana, abbia conosciuto una battuta d’arresto. Almeno fino allo scorso venerdì sportelli chiusi e cittadini perplessi dinnanzi all’impossibilità di eseguire operazioni fondamentali per la prosecuzione di pratiche e attività, operazioni che se fosse stato possibile far seguire – seppure da “esterno” – allo stesso Ramunno (che pare non possa essere cooptato per via del livello raggiunto durante la sua carriera lavorativa) probabilmente sarebbero state portate a compimento. Il sindaco Ferrari, indebolito dall’incertezza relativa alla corresponsione degli stipendi ai dipendenti (che comunque il mese di ottobre sono riusciti a metterselo in tasca) benché sia consapevole della necessità di rimpinguare il personale con innesti nuovi, al momento si trova le mani legate dal dissesto dell’ente. Aver dovuto dichiarare questo stato di cose per il comune da lui amministrato, ha esposto il sindaco al rischio che attualmente sembra essersi palesato in tutta la sua consistenza, ovvero l’impossibilità di agire celermente con procedure esenti da caratteristiche opinabili, su fronti altamente sensibili come quello che riguarda l’operatività degli uffici. Nel frattempo, sul fronte dell’opposizione, è iniziato a montare lo stato di allerta sulla eventuale assunzione di sette persone, soprattutto per quanto concerne i ruoli dirigenziali che dovrebbero essere attribuiti mediante un bando che ha fatto storcere il naso a molti. A finire sotto la lente della minoranza, che lunedì dovrebbe presenziare al consiglio comunale (indetto per ratificare una decisione che potrebbe avere ripercussioni sulla costruzione della pista ciclabile sul lungomare) sono stati certi dettagli che sembrano essere stati cuciti addosso a qualcuno.
