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Il partito socialista, espressione politica di una linea in continuità con la filosofia amministrativa di Roberto Perrotta, intervenendo sulle modalità di conduzione dell’operazione scaturita nell’avvio dei lavori per ammodernare il lungomare cittadino, ha criticato la procedura.
«L’amministrazione comunale – si legge nella nota – o quello che ne è rimasto dopo le dissociazioni ed i distinguo, è alla ricerca spasmodica di visibilità e con l’avvicinarsi dell’elezioni prossime cerca in tutte le maniere di mettere in cantiere almeno un’opera targata Ferrari. Ma la fretta crea brutti scherzi ed induce in errori sempre più evidenti. Dopo avere smantellato l’ufficio legale per utilizzare gli incarichi come merce di scambio è stato bypassato l’ufficio appalti. Le competenze e le esperienze maturate in detto ufficio sono state messe da parte per aderire a società esterne forse più efficienti ed efficaci. L’adesione alla piattaforma ASMEL è stata utilizzata per l’espletamento della gara dei lavori di manutenzione straordinaria del Lungomare S Francesco. Il risultato eccellente è stato che in poco tempo è stato portato a termine l’iter con l’aggiudicazione dei lavori ad un ribasso udite udite del 2.111% mai visto fino ad ora».
I rappresentanti del Psi hanno espresso la loro preoccupazione perché «con la determina n°325 del 01/09/2016 “Approvazione atti di gara e schema di contratto” a giustificazione dell’utilizzo della piattaforma ASMEL Consortile S.c. ar.l. il dirigente dell’UTC del Comune di Paola richiama la delibera n°32 del 30/04/2015 dell’Autorità nazionale anticorruzione nonché l’Ordinanza del Consiglio di Stato n°4016 del 09/09/2015 che sospende l’efficacia della suddetta delibera nonché altra ordinanza del consiglio di Stato n°5042 e Sentenza del TAR Campania n°822 del 16/04/2015. Ci viene difficile capire, ma non troppo in verità, del perché non si è tenuto conto oltre che di quanto sopra anche del comunicato del Presidente dell’ANAC del 23/03/2016 avente ad oggetto gli effetti conseguenti alla sentenza del TAR Lazio sez III n°2329 del 22/02/2016. In detta sentenza il TAR Lazio respingeva il ricorso della società consortile ed confermava che il consorzio ASMEL e la società consortile ASMEL a r. l. non “risponde ai modelli organizzativi indicati dall’art 33 c3-bis del d.lgs. 163/06 quali possibili sistemi di aggregazione degli appalti degli enti locali”. Tanto è vero quanto sopra che già in precedenza il TAR Lazio sez III con sentenza n°2544 del 19/06/2015 respingeva un ricorso della stessa ASMEL in quanto si configurava come una associazione di diritto privato ed i Comuni che vi aderivano delegavano le funzioni di committenza cosa non ammissibile. Qualche Comune vicino al nostro, sicuramente molto più attento e trasparente, ha revocato in autotutela procedure di gara già in fase avanzata».
Premettendo «la regolarità finanziaria attestata dal responsabile finanziario, nonché segretario comunale dott. Nicola Falcone, prevede una somma di 249.745,89 nel Capitolo 3003 dell’esercizio finanziario relativo al 2016», i socialisti hanno enfatizzato sia il fatto «che immediatamente sono state liquidate le somme per i progettisti, sempre gli stessi ad onor del vero», sia l’evidenza emersa nel corso della conferenza stampa del sindaco, accusato di non aver dato risposte chiare.
«Quello che ci sembra surreale – conclude la nota – è che nella determina n°344 del 23/11/2016, avente ad oggetto l’aggiudicazione dei lavori, non compare il visto della regolarità contabile e la relativa copertura finanziaria. Sarà stata sicuramente una svista del responsabile finanziario e non la mancanza di fondi come si potrebbe pensare atteso che il piano di vendita dei beni comunali sia andato a buon fine come tutti i cittadini sapranno. Anche questa è Paola».
