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Nel pomeriggio del 27 Novembre, presso l’aula liturgica del Santuario di San Francesco di Paola (quella comunemente conosciuta come “Basilica Nuova”), è andato in scena – per la seconda volta a Paola – lo spettacolo teatrale basato sulla vita del Patrono cittadino.
Una commedia vernacolare per la precisione, scritta e diretta da Mirella Turco Romagno, vulcanica regista che insieme ad una compagnia di attori amatoriali ha dato vita al testo “A Padda de Focu, Franciscu vulcanu de Carità”.
Dalla prima e partecipatissima messa in scena, avvenuta sempre a Paola lo scorso 11 maggio, che ha fatto registrare il tutto esaurito presso il capiente cinema teatro Odeon, l’opera è stata portata in giro per tutta la provincia di Cosenza (percorrendo il cammino compiuto sulle orme del Santo) concludendo la tournee in quel di Cetraro a ridosso delle festività natalizie.
Con un cast composto perlopiù da persone appartenenti alla società civile, su cui spicca – per professionalità – la partecipazione della voce del bel canto italiano, Cesira Frangella, l’opera si propone di far ripercorrere alcune vicende della vita di San Francesco di Paola, prendendo spunto dalla nascita miracolosa (la “padda de focu” è proprio quella che apparse sulla casa dei suoi genitori il 27 Marzo 1416) e risalendo attraverso le tappe della prima infanzia e dell’età matura, dipanandosi in un climax che giunge all’atto finale con leggerezza e buonumore.
Una chiave di lettura e di interpretazione originale, che dà alla commedia un tocco di levità apprezzato da ogni pubblico dinnanzi al quale è stata rappresentata, in un excursus programmato dalla commissione provinciale indetta per celebrare il VI Centenario dalla Nascita del Santo, presieduta dal f.f. dell’ente, Graziano Di Natale.
Sotto il coordinamento delle associazioni “Smile” e “Avams”, il penultimo appuntamento è stato rappresentato all’interno della più solenne delle location, l’aula liturgica messa a disposizione dai frati minimi che – oltre a contribuire con suggerimenti e note utili al perfezionamento del testo – hanno anche donato gli abiti di scena funzionali alle figure dei monaci e dello stesso fondatore dell’Ordine.
La compagnia che quest’oggi offrirà un ulteriore assaggio della propria creatività è composta da Bizzoche ricamatrici: Caterina Fogliaro, Gemma Mauro, Assunta Giusto, Carmela Martire, Gabriella Cannito, Anna Mantuano, Antonietta Cardillo, Pina Vilardo, Loredana Fiorentino e la bambina Clarissa Lo Bianco.
“Nicola u’ Piecuraru”: Leonardo Lombardo (successivamente anche “Mastro Antonio”).
“Giacomo Martolilla”: Antonio Soria.
“Vienna”: Paola Russo.
“Peppinuccia”: Silvana Palmieri.
“Nonna Angiulina”: Carolina Maddalena.
Francesco Bambino: Stefano Condino.
“Brigida”: Gabriella Gravina.
“Esterina”: Rita Spina.
“Rosalia”: Maria Antonietta Parenti.
“Mastru Dumicu e Mastru Giuseppe”: Salvatore Belfiore (chitarrista) e Giuseppe Scoppetta.
“Zia Innocenza”: Assunta Semaforico.
“Francesco Adulto”: Francesco Frangella.
“Capitano”: Alex Torino.
Soldati: Salvatore Guido, Gerardo Coscarella e Marco Bottino.
Fraticelli: Antonio Arcuri, Raffaele Frangella, Enzo Castello.
“Frate”: Roberto Stefano.
“Fra’ Cirillo”: Salvatore Siciliano.
“Petrunilla”: Katia Chiappetta.
“Frate Franciscu ‘u Cusentino”: Alfonso De Martino.
“Voci”: Chiara e Sabrina Pellicone, Domique Signorelli, Marika Stancato e Francesca Bottino.
Scenografa “digitale”: Mercedes Perrotta.
