La casa circondariale cittadina, confermando un’attitudine che la colloca in un percorso più “riformatorio” che “penitenziario”, diventa occasione di crescita culturale per i detenuti ospitati al suo interno.
Grazie all’impegno dell’associazione LiberaMente, i reclusi diventeranno allievi del corso di scrittura creativa promosso nell’ambito del progetto “Liberi di leggere”, finanziato dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali.
Nel solco di un viatico già impresso nella via d’accesso alla prigione – intitolata a Paolino Maria Quattrone, direttore carcerario con un’innovativa visione del ruolo degli istituti di pena – gli internati saranno impegnati nella redazione di racconti.
Lavori che saranno pubblicati in un libro al termine del percorso didattico. Le lezioni sono tenute dalla giornalista e scrittrice Rosalba Baldino, che sottolinea «L’impegno e la costanza degli allievi nel seguirle. C’è curiosità e voglia di far conoscere fuori, il mondo che hanno dentro».
«Il progetto – ricorda il presidente di LiberaMente, Francesco Cosentini – prevede la gestione di una biblioteca interna al carcere e la realizzazione di reading e incontri con l’autore».
A Paola è stata preziosa la collaborazione dei volontari del Centro Frassati: Mariella Fornario, Daniela Pizzini e Ada Bonelli.
L’iniziativa, voluta dal direttore della casa circondariale, Caterina Arrotta, ha ottenuto il riconoscimento del premio internazionale “Antonio Proviero”.
Il carcere può non essere galera.