graziano di natale

Paola – Gli studenti non vogliono la caserma. Di Natale contestato – VIDEO

«Vincere, e vinceremo!». Con slogan di questo tenore, riecheggianti il ventennio fascista, l’istituto “Pizzini” di Paola ha accolto il presidente, facente funzioni, della Provincia di Cosenza.

In una calda mattinata sferzata dal vento invernale, l’avvocato Graziano Di Natale è stato chiamato ad agire in un modo a lui inusuale, dapprima perché indotto ad annullare una conferenza stampa organizzata nella sala degli stemmi dell’ancora suo Palazzo del Governo  a Piazza XV Marzo e, secondariamente, perché autore di un blitz che lo ha messo faccia a faccia con i suoi contestatori.

Perché il capogruppo del Pd nell’aula “Lo Giudice”, nonostante sapesse a cosa sarebbe potuto andare in contro, ha preferito il dialogo rispetto all’azione perpetrata con forza.

Avrebbe anche potuto, Di Natale, rimanersene in disparte, come di recente si fa a Paola, e attendere gli esiti di un contenzioso in punta di diritto.

Invece è andato, ha citofonato – da dietro al cancello che dovrebbe costituire il primo ingresso alla scuola – ed ha atteso. Ha aspettato per un bel po’ che qualcuno, dall’interno, favorisse l’ingresso di un esponente istituzionale presentatosi senza neanche una qualche forma di scorta armata. In quell’interminabile lasso di tempo, conclusosi soltanto quando è stata aperta un’entrata laterale, il vertice della politica amministrativa provinciale avrà forse fatto un salto indietro, all’epoca in cui anche lui fu rappresentante d’istituto, proprio di quella scuola che ieri lo ha accolto in maniera ostile.

«Di Natale non imbrogliare» hanno scandito ad un certo punto i ragazzi, un urlo rivolto alla finestra dietro la quale – nell’accoglienza dell’ufficio della dirigente Alisia Arturi – si è svolto un incontro con una rappresentanza dei docenti affiancati dalla preside. Un vis a vis che si è concluso con un appuntamento fissato nel brevissimo termine (forse oggi stesso alle 15.30), per consentire un confronto di pareri tecnici e giuridici funzionale a dirimere una matassa che parte dalla decisione di insediare la caserma della Guardia di Finanza tra le mura di una scuola superiore.

Di Natale, di recente, aveva annunciato l’imminente cambiamento, presentando l’iniziativa come la possibilità di potenziare un corpo militare che Paola – così come è accaduto per la caserma dei Vigili del Fuoco – potrebbe vedersi mettere in discussione.

Perché oltre alla vacillante Agenzia delle Entrate, la situazione che attanaglia gli altri presidi che hanno connaturato l’esclusività paolana sul resto della costa, è tale da non infondere ottimismo. Per questo il tentativo di porre un freno, e Di Natale ha provato a spiegare queste ragioni, dapprima al collegio di docenti e preside che lo hanno accolto freddamente, e poi ha provato a dirlo ai ragazzi assembrati all’esterno, richiamando la loro attenzione sull’importanza della figura che avevano dinnanzi.

«Io sono una risorsa – ha detto arringando i giovani assiepati al suo cospetto – e sono paolano. Ho fatto questa scuola ed ero in questo cortile quando, nel 1992, abbiamo dedicato il nostro minuto di silenzio a Giovanni Falcone. Ne sono stato rappresentante da studente, ci ho dormito ai tempi delle occupazioni di protesta. Questo istituto rappresenta un punto di riferimento della mia storia personale, e l’idea di poterlo mettere a rischio non mi sfiorerebbe mai. Benché possano sussistere termini di discussione che non avevo considerato, non ritengo di aver mai rappresentato un atteggiamento meritevole di tanta contestazione».

In effetti, i toni – fino a qualche minuto prima – si erano spinti fino al punto che s’è udito anche «Non vogliamo Di Natale», come se dall’altra parte ci fosse un nemico da osteggiare.

A parere di Graziano Di Natale qualcuno avrebbe aperto le ostilità contro di lui già nel momento in cui è andato a proporre la sede scolastica come idonea per ospitare l’Agenzia delle Entrate, «lo stesso qualcuno – ha detto testualmente l’avvocato – che non ha mosso un dito perché la caserma dei vigili del fuoco non venisse spostata da Paola, e che sta tentando in tutti i modi di evitare che la caserma della Guardia di Finanza possa essere implementata. Questo qualcuno potrebbe essere anche chi ha non ha evitato in tutti questi anni di sminuire quelli che sono i servizi pubblici della città, Agenzia delle Entrate, Inps. Io sono invece in trincea, sto, lotto per questa città e quindi mi impegno soprattutto affinché, tutti quanti, possano avere maggiori servizi».

Tra riferimenti velati e contestualizzazioni più dirette, l’istituzionale Di Natale non ha fatto marcia indietro ma della caserma nella scuola dovrà discutere.

Segue il VIDEO REPORT realizzato per l’occasione, contentente anche un siparietto che sta facendo il giro del web.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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