video cane sangineto

Paola – In Primavera (il 27 Aprile) si apre il processo agli aguzzini di Angelo

La data di inizio del processo che deciderà sulla tanto invocata giustizia per Angelo – il cane torturato a morte a Sangineto il 25 giugno scorso – è finalmente stata fissata per il prossimo 27 Aprile.

Un processo attesissimo. Un tribunale cittadino (quello di Paola) che, in quella data, potrebbe attirare un flusso di persone notevole. Sono tantissime infatti le promesse di costituzione di parte civile da parte di associazioni ed enti sparsi per la nazione. Tra queste l’Avvocato Manuela Gasparri del Foro di Paola, insieme all’avvocato Patrizia d’Elia Palmieri del Foro di Milano ci fanno sapere che interverranno per l’Ugda (comitato ufficio garante diritti animali) un’istituzione che tra le tante conquiste può vantarsi del primo disegno di legge sull’istituzione del Garante dei Diritti degli Animali depositato al Senato della Repubblica Italiana. Una figura recentemente riabilitata nella capitale e di cui si sente la forte carenza in queste terre macchiate da una sofferenza che non viene riconosciuta come tale.

Un’ignoranza che non può ancora essere giustificata. Un dolore che si ripete quotidianamente, un male che, come ci ha insegnato l’ennesimo atto di crudeltà perpetrato su un gatto anche lui torturato a morte con l’ausilio di petardi nel comune di Tortora, riguarda anche persone di giovane età, adolescenti. L’ignoranza e l’insensibilità che portano alla realizzazione di simili atrocità sono contagiose.

La violenza sugli animali è una malattia che si trasmette e gli individui coinvolti invece di essere riconosciuti e trattati come persone malate vengono spesso ignorati anche da chi ha la responsabilità istituzionale di intervenire.

Tra le contraddizioni giuridiche che maggiormente stanno indignando gli ambienti animalisti e non solo vi è la recente assoluzione dei bifolchi che, qualche anno fa, uccisero con bastonate e sassate il loro cane.

Nonostante l’esistenza di un video contenente le raccapriccianti immagini – video durante il quale è evidente che i colpevoli agirono «con cattiveria gratuita fino ad infierire con particolare crudeltà sul cane Moro, addirittura sventrato», così come dichiarato dal Pubblico Ministero –  il Tribunale di Brescia ha assolto gli allevatori perché secondo i giudici il fatto non sussiste.

Quello che gli animalisti si aspettano è che il 27 Aprile diventi una data da ricordare per l’avvio di una giustizia che non potrà definirsi tale in senso lato finché non si approveranno misure legislative atte ad inasprire le pene di questo genere di reati.

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