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Paola – Roberto Perrotta nel “Paese delle Creature Selvagge” – VIDEO

Essendo stato esaudito nel suo desiderio di un confronto “faccia a faccia” con la gente, Roberto Perrotta ha tirato fuori il carattere dei tempi migliori (quello che, per intendersi, i paolani hanno conosciuto prima delle elezioni comunali del 2012).

Avendone rinfrancato la fiducia, i cittadini hanno concesso all’ex sindaco uno spazio di libertà espressiva che è culminata in un discorso volto a non fare sconti a nessuno. Ripercorrendo la miriade di situazioni per le quali la città versa in uno stato che non si confarebbe alla sua storia, il portacolori di uno schieramento che ha ufficializzato la compartecipazione dell’Italia del Meridione alle attività del Psi, ha attaccato dall’inizio alla fine.

Dopo le stoccate velenose riguardo la retrocessione di Paola, con l’ironia dei fuscaldesi che sentirebbero “loro” il sindaco Basilio Ferrari (grati per come è stata gestita la vicenda della caserma dei vigili del fuoco), il primo cittadino che da subito ha costituito il pensiero più opprimente per l’amministrazione comunale in carica, ha ricambiato i riferimenti animali che gli furono tributati per tutta la cavalcata elettorale dalla quale uscì sconfitto cinque anni fa.

A lui sembrava infatti rivolto l’appellativo “gambero”, calzante – a parere di chi lo adoperava – in quanto un sindaco candidato a consigliere comunale era di fatto un retrocesso. Poi c’erano “l’anatra zoppa”, il “cardillo canaro” e tanti altri soprannomi che suscitavano le risate di chi ascoltava i comizi.

Ebbene, a quanto pare Roberto Perrotta ha deciso di utilizzare la stessa tecnica e, oggi che tocca a lui commentare il risultato di un’amministrazione uscente, ecco spuntare la figura del «lupo con tacchi e barba, solitario e disorientato», quella dell’aquila «assoluta» che si sarebbe rivelata una «cornacchia», e quella dei presunti «purosangue» con l’essenza di asini.

Paragoni bestiali che però sono diventati più tecnologici laddove l’ex sindaco ha criticato l’atteggiamento di certi «serial killer di facebook», accusati di avere «il ditino pronto a lanciare strali contro tutto e contro tutti», salvo poi ritirarsi quando dinnanzi all’opinione pubblica sono stati trattati argomenti incresciosi che li riguardavano. Epiteti che hanno suscitato il riso spontaneo della piazza laddove, parlando di un componente della maggioranza consiliare, ha detto che è come «una pallina di Natale che funziona a intermittenza».

Un comizio a tutto tondo quello dell’ex primo cittadino, che ha lambito ogni azione compiuta e incompiuta da Basilio Ferrari, dove persino all’onorevole Jole Santelli sono state tributate parole di stima, specificando – però – che sulla vicenda della caserma dei vigili del fuoco «è stata informata male».

«Stasera una cosa ve la voglio dire – ha stigmatizzato Perrotta in un passaggio – tra le tante barzellette che sono circolate c’è anche quella che Roberto Perrotta non si può candidare. Io, fino a prova contraria, che non vuol dire che mi candido, non ho nessun procedimento in corso. Non sono stato oggetto di nessuna attenzione da parte della magistratura. Se vogliamo, ve la dico in maniera più spicciola, a Paola non si è suicidato nessuno. E il sindaco non è stato condannato né in primo, né in secondo grado a sei anni o a cinque anni di reclusione. Non è successo niente di tutto questo». Quindi l’analisi sulla dichiarazione di dissesto, «in quel famoso “decreto Monti”, c’era una clausola che diceva che una volta dichiarato il dissesto il sindaco non si poteva candidare, e questa cosa li ha mandati fuori di testa».

Poi però – sempre a detta di Roberto Perrotta – proprio quella postilla è stata dichiarata incostituzionale.

SEGUE VIDEO INTEGRALE DEL COMIZIO DEL 13.01.2017

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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