Al tempo della campagna elettorale virtuale, che la politica paolana – come fosse uno scenario ricostruito per simulare la realtà – ha iniziato ad utilizzare apertamente, l’efficacia dei messaggi tramandati è stata miniaturizzata al punto da dover essere impressa in una singola parola.
Un “hashtag”, per utilizzare la terminologia maturata sulla rete, un singolo costrutto sintattico che dovrebbe rendere al meglio l’idea delle intenzioni con le quali ci si sta presentando alla gente (che in questi casi è composta da utenti di internet).
Il primo ad aver dato prova di una certa dimestichezza con questo tipo di comunicazione, è stato il sindaco Basilio Ferrari che con l’espressione “risparmio il fiato”, racchiusa nel motto «#risparmioilfiato», ha iniziato a caratterizzare ogni sua sortita, aggiungendo poi nel tempo «#anchequestaèpaola» e «#paolasemprepiùbella». Quasi a voler annunciare il suo dinamismo amministrativo, a quanto pare rivolto alla celebrazione estetica della città (basti pensare alle future condizioni del lungomare o al palco con poltrone retraibili di Largo Sette Canali), il primo cittadino in carica sembra proiettato ad amplificare l’impronta che sinora ha dato di se stesso.
Dall’altra parte, il neo riconfermato “consigliere anziano” della Provincia di Cosenza, Graziano Di Natale che – al netto del maggior numero di consensi ricevuti – ha più di un motivo per continuare ad esortare la sua presenza in campo con lo slogan «#iononmollo» (“io non mollo”). Anche lui, nella sfida continua coi coetanei della parte avversa, viene fuori da cinque anni di battaglie, dove il suo nome è stato spesso associato a pugnaci resistenze e prese di posizione. Avviandosi a rappresentare il cardine di un percorso antitetico a tutto il centrodestra non allineato al suo Pd, Di Natale potrebbe costruire una via paolana per l’equilibrio dei rapporti, “non mollando” la rincorsa – giunta ormai alla fase di sorpasso – nei confronti dei suoi contraltari generazionali.
Pino Falbo, più sobriamente – forse ispirato dalla posizione del comunicatore (anche per via del suo passato editoriale) Piero Lamberti – ha optato per «#noicheamiamopaola», «#cambiamolainsieme», «#PAOLANoI», tre distinti costrutti che forse andrebbero letti insieme per avere un senso compiuto, con quel maiuscolo finale che sta a metà, giocando tra “paolani” e “noi” (senza dimenticare che, per l’espressione centrale, “Cambia Paola” potrebbe vantare qualche diritto d’autore).
Chi non è ancora riuscito a scomporre il proprio credo in una sola espressione, sembra aver optato per la creazione di pagine tematiche, veri e propri manifesti elettorali permanenti con cui si amplifica la portata di notizie ritenute a proprio favore o contro gli avversari politici.
Un esempio in tal senso è dato dalla bacheca virtuale identificata con “Io sto con Roberto Perrotta”, descritta come un’organizzazione politica non-profit, aggiornata costantemente con impressioni, molto spesso, di carattere satirico.
Meno simultaneità ma più ufficialità per la pagina “Città di Paola”, organo espressivo dell’esecutivo in carica, iniziativa foraggiata con 8mila e 400 euro all’anno dall’amministrazione Ferrari, perché collegata all’attività di ufficio stampa svolto dalla “Montesanto Sas” di Rossano (spazio sul quale vengono pubblicati anche i video realizzati da Tele Paola, creatura della fuscaldese “TT Production”, che viene remunerata con altri 8mila e 400 euro all’anno).
Meno visibili, ma comunque presenti, ci sono poi una miriade di altre iniziative creative poste in essere da coloro che preferiscono non metterci direttamente la faccia, utilizzando profili “farlocchi” che incitano a questo o a quell’altro candidato.