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Paola – L’Asmev cerca aiuto per strappare un bambino alla morte

La missione africana dell’Asmev Calabria, associazione che racchiude medici volontari vocati all’aiuto delle popolazioni bisognose, ha portato già un primo risultato concreto.

Si da infatti il caso che, nonostante i camici bianchi nostrani fossero nel corno continentale per la costruzione di un terzo centro dialisi, una richiesta d’aiuto riguardo le gravi condizioni di un bambino, sia giunta a sollecitare ulteriore umanità.

«Saul Michael è un bambino di nove anni – comunica il dottor Roberto Pititto presente sul posto – vive in un piccolo villaggio vicino Decamhere, una cittadina, trenta forse quarantamila anime, a una quarantina di chilometri da Asmara, Eritrea, Corno d’Africa. No Saul non vive più lì. Una ventina di giorni fa aveva la febbre, si sentiva debole, sua madre lo ha portato ad Asmara. Ora Saul vive nel reparto di Pediatria dell’Ospedale Orotta di quella città, ha la leucemia acuta, una diagnosi impietosa e che non da alcuna speranza da quelle parti».

La patologia in questione, se lasciata al suo naturale decorso, non lascia speranze, mentre in Italia – dove la si può contrastare con terapie efficaci – risulta curabile per una gran maggioranza di casi.

Acquisite le informazioni necessarie sul caso, i medici dell’Asmev hanno avviato una procedura che consentisse il trasferimento del piccolo paziente a Roma, presso il reparto di onco-ematologia pediatrica dell’ospedale “Bambino Gesù”,  tra i migliori al mondo per quanto concerne l’opportuno trattamento per la leucemia acuta del bambino.

La procedura ha necessitato il reperimento di una somma “consistente”, se rapportata al tenore di vita di quella parte depressa di mondo, che comunque – grazie a canali istituzionali – è stata messa a disposizione, consentendo la pertinenza della procedura burocratica atta a formalizzare l’intervento per un extracomunitario.

Tuttavia, avendo nove anni, il piccolo Saul Michael avrà bisogno dell’assistenza della madre, indispensabile partner per la prosecuzione della lotta contro la leucemia, solo che la donna non può essere inclusa nel trattamento riservato a suo figlio e, pertanto, avrà da sostenersi da sola per tutto il viaggio e il soggiorno necessario al periodo di cure.

Quindi, nuovamente, i medici dell’Asmev (questa volta dal versante italiano) hanno ulteriormente sospinto la causa, proponendosi come intermediari della solidarietà che potrebbe maturare alle nostre latitudini, ed aprendo la porta dello studio del dr Cosmo De Matteis che – dall’ambulatorio di Rione Colonne – sarà lieto di spiegare la procedura per contribuire economicamente al sostegno di una madre che s’avvia a strappare suo figlio alla morte.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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