Nella serata di oggi, la città di Paola inizierà a prendere dimestichezza con le attività messe in campo dagli «incubatori di idee» costituitisi nel “team” che dovrebbe condurre le mosse del progetto denominato “Territorio Solidale”.
Come spiegato nelle svariate sortite e comunicati che hanno accompagnato l’inaugurazione dell’attività, il paolano Luca Mannarino è il mentore dell’idea con la quale si intende «attivare i cosiddetti laboratori dal basso, percorsi di apprendimento ideati da giovani, imprese e associazioni che si mettono insieme per imparare cose utili a far crescere la loro attività. Progettare iniziative di crowdfunding civico per progetti culturali sulla città e sul territorio. Promuovere formazione e assistenza per l’imprenditorialità giovanile e l’autoimpiego».
Considerandolo come punto di riferimento e “controllore” dell’esuberanza dei verdi talenti coinvolti, sarà forse da indirizzare a lui la preoccupata segnalazione giunta a turbare l’attesa riservata al debutto dei lavori dell’associazione “Corto Circuiti”.
Si da infatti il caso che stasera, alle sette, cadranno i veli su un altro “cantiere” utile a dar forma alle intuizioni dei creativi che popolano la città del Santo, ragazzi che della propria iniziativa parlano in questi termini: «Corto Circuiti è un’associazione culturale, nonché centro di aggregazione, nata all’interno del progetto Territorio Solidale a Paola (cs). L’associazione ha come scopo la ripresa del territorio, tramite la cultura e l’arte. Corto Circuiti è aperta a chiunque voglia collaborare, che abbia idee e voglia di fare, senza nessun limite di sorta».
Forse l’assenza concettuale di qualunque restrizione, potrebbe aver ispirato una condotta non diligente, sfociata in quello che potrebbe apparire addirittura come un plagio.
Nello specifico, osservando il logo con il quale l’associazione ha iniziato a dar prova della propria esistenza sui social network, è immediatamente balzata all’occhio la sua quasi identicità con quello di un’applicazione pensata per gli smartphone con sistema operativo “Android”.
A colui che ha ritenuto idoneo quel reticolato fatto di cerchietti e lineette che s’intersecano a formare un vero e proprio tracciato, sarà sembrato opportuno cancellare la dicitura «Electronics» (identificativa del software, messo in commercio oltre sette mesi fa, ideato per costituire una guida utile a raccapezzarsi nel variegato mondo dell’elettronica e delle sue componenti) per sostituirla con le lettere necessarie a significare il nome dell’associazione.
Per evitare l’eventuale rivalsa del detentore dei diritti sul logo in questione (che comunque ha una matrice “libera” da proveniente da un sito che mette a disposizione, gratuitamente, immagini dal web), sarebbe forse opportuna una sostituzione immediata, se non altro per non rovinare la festa a tutti quei ragazzi che stanno impegnandosi per la buona riuscita dell’iniziativa.
Luca Mannarino, da coordinatore, potrebbe essere rimasto vittima di una svista che – considerando il caotico fluire delle tante «scintille di idee» che stanno prendendo corpo nel centro laboratoriale allestito nell’edificio di Largo Sette Canali – rischia di compromettere la genuinità di un’iniziativa che si svolgerà secondo il programma ideato stasera per «Contami in azione» (cineforum-musica-intrattenimento-esposizione).