Marsili Notizie Sito di Notizie sommerse e di informazione attiva
Related Articles
Volendo ridurre ai minimi termini il comizio di presentazione alla piazza di Pino Falbo, sarà necessario operare dei dolorosi tagli. Perché tanto Francesco Sarpa, quanto Lamberto Lamberti ed Emilio Pastore, hanno contribuito a riempire di contenuti l’appuntamento, ma la velocità della lettura online impone di focalizzare immediatamente i punti critici su cui s’è concluso il primo bagno di folla della coalizione Progetto Democratico.
Ad averli abbozzati è stato Domenico Scagliola, di Azione Democratica, che nel suo ragionamento – pur non avendoli mai nominati personalmente – ha preso le distanze sia dal “giovane” esecutivo in carica, sia dal partito nel quale ha dato battaglia alla linea poi scelta dal segretario.
Nella fattispecie sono sembrate critiche dirette al sindaco Basilio Ferrari e alla filosofia “dinataliana” su cui si sorregge l’attuale Pd.
«Perché la nostra storia – ha detto Scagliola – che è fatta di sudore, di sacrificio, di rabbia, ha bisogno di continuare a credere in un sogno che non può e non dev’essere mortificato da chi pensa che la storia si può cancellare. Ma soprattutto non può essere mortificato da chi pensa che facendo i giri sugli elicotteri (anni fa, su internet circolò un video nel quale il sindaco Ferrari, alcuni suoi assessori e qualche simpatizzante, sorvolarono la costa per reclamizzare la possibile costruzione di un eliporto funzionale a collegare Paola con le isole Eolie, ndr) si possa dare una rappresentazione di una città diversa da quella che realmente ha».
Quindi la “botta” presumibilmente indirizzata alla dirigenza democratica locale: «Qualche rappresentante di qualche forza politica – secondo l’esponente di Azione Democratica – ha dimenticato che cosa significa essere partito, che cosa significa essere collettività: ed ha scelto, per il proprio tornaconto personale, di svendere quello che abbiamo costruito in questi anni».
Anche il leader della coalizione, malgrado avesse specificato che «non dev’essere questo appuntamento, un appuntamento per creare tensioni nella città», ha poi puntato dritto contro questi due bersagli.
Criticando le iniziative “spettacolari” di Ferrari, reclamizzate spasmodicamente sui social network, Pino Falbo ha detto: « Vi farò sentire meno cantanti nazionali, io non spenderò per portarvi i cantanti qui che qualcuno oggi mette su Facebook, facendo l’elenco di tutti quelli che sono venuti qui in questi anni e che ci sono costati centinaia di migliaia di euro. Io invece vi faccio una promessa, io chiamerò i giovani di questa città, che hanno le band, che sanno suonare, così si mettono anche in mostra. Noi quei soldi li destineremo ad altre cose, non ho paura di dirlo, non mi interessa se viene Paolo Belli o viene Raf, non mi interessa, possono stare a casa loro. Non ci interessa, coi nostri soldi noi vogliamo aiutare la nostra città. E non è populismo, chi fa queste cose ha la pancia piena e non si rende conto delle situazioni che si vivono in questa città tutti i giorni».
Poi l’attacco duro, in distonia col clima da confronto «serrato ma pacato» reclamizzato sin dal principio, Pino Falbo lo ha riservato alla coalizione di Salute Pubblica, ai cui componenti – replicando alle critiche su possibili suoi inciuci –ha detto a muso duro: «guardateli in faccia: li conoscete bene. Hanno fatto loro l’inciucio! E lo vengono a dire a me. Hanno raccolto tutto l’arco costituzionale dei partiti nazionali, da Rifondazione Comunista, alla Destra di Storace. E vengono a dire a me che ho fatto gli inciuci: vergognatevi! Vergognatevi di questo! Voi avete fatto l’inciucio. Già c’è qualcuno che si sente “deputato della Repubblica” (ogni riferimento è puramente “Di Natale”, ndr): è andato a svendersi!”».
Ecco servito un clima disteso.
