roberto perrotta

Paola – L’impermeabile falbiano si chiama “Aloia”. La polemica non passa

Dopo la piccata risposta dei “perrottiani”, intervenuti per commentare la sortita di piazza del candidato avversario Pino Falbo, dalle parti di Progetto Democratico – coalizione in appoggio a quest’ultimo – è giunta la controreplica che segue.

«Lo pensavamo quando creavamo le condizioni per la nascita di Progetto Democratico e lo continuiamo a pensare ancora oggi – scrivono i falbiani – per noi questa campagna elettorale deve essere basata sulla visione che si ha della città e sulle idee programmatiche che si sono messe in campo per contribuire, con la propria visione e dalla parte della coalizione politica di appartenenza, alla crescita di Paola. Lo ribadiamo perché qualcuno non lo ha ben inteso: non abbiamo nemici e lasciamo agli altri la scelta di trasformare il confronto politico in derisione o, peggio, denigrazione personale. Le nostre critiche sono, quindi, politiche e tali rimarranno per tutto il corso della campagna elettorale Ci sia però permesso di dire, sommessamente, sperando di non turbare oltre le loro coscienze che vediamo turbate dalle verità inconfutabili degli atti ufficiali, che questa città è stata dichiarata in dissesto finanziario non da noi ma da un organo terzo che ha certificato la mole di debiti contratti: i commissari liquidatori.  Se poi dobbiamo precisare sul piano politico, se proprio cioè si deve fare la polemica, visto lo stile che caratterizza qualche coalizione, non possiamo esimerci dal ricordare che i consiglieri che ieri hanno votato la dichiarazione di dissesto oggi fanno parte di una coalizione guidata da chi il dissesto ha provocato (il riferimento è presumibilmente Francesco Aloia, candidato con l’Idm in appoggio a Roberto Perrotta, ndr). Ricapitoliamo: il dissesto è stato certificato dalla commissione liquidatrice ed è stato votato anche da consiglieri che oggi si candidano con il maggior responsabile di tale iattura. Ma vi è di più: in quella stessa coalizione ci sono esponenti che fino a ieri si sfidavano sui palchi dicendosene di santa ragione accusandosi l’un l’altro di cattiva amministrazione e di responsabilità amministrative. Peggio ancora, di quella coalizione fa parte chi ha firmato sfiducie politiche, certificando con la propria firma, appunto, il dissenso verso un modo di amministrare……. secondo qualcuno noi non dovremmo parlarne. “Ma mi faccia il piacere” avrebbe detto Totò. Ci spiace deluderli, ma noi, al contrario di altri, abbiamo costruito una coalizione che ha ben chiari gli obiettivi da raggiungere ma soprattutto che ha ben chiaro chi ha le responsabilità politiche del degrado politico amministrativo e sociale culturale cui hanno mandato Paola. La mescolanza di alcune coalizioni non può essere mascherata con fantasiosi nomi. questa è la verità. Parlate di programmi se ne avete, non preoccupatevi di quello che avremmo dovuto dire noi nel nostro comizio. Guardate le vostre travi e non le nostre pagliuzze. Smettetela di mortificare Paola ed i paolani con le vostre bugie. Il nostro programma elettorale è già stato stampato e distribuito alla visione ed alla valutazione degli elettori. Altri ancora non sanno spiegarci bene il perché del loro stare insieme. Noi ci candiamo a governare questa città chiedendo il consenso sulle idee e sui programmi, orgogliosi di quello che siamo e di quello che siamo stati: sempre dalla stessa parte, dalla parte degli oppressi e non degli oppressori. Scusateci quindi se abbiamo disturbato i vostri sogni di vana vanità, ma non ci tapperete la bocca. Continuate a credere che il vostro metodo della delegittimazione, del pettegolezzo e della denigrazione possa essere quello vincente. Di una cosa però dovrete tenere conto: del responso dell’urna».

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