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Paola – Cosmo De Matteis: «I candidati? Santini che finiranno nel cesso»

Mi ero ripromesso di evitare di scrivere in questo periodo elettorale, ma ancora una volta, il livello di degrado in cui è precipitata la dialettica politica, mi spinge ad alcune riflessioni.

Nel 1994 – sembrerebbe una data preistorica – in piazza del Popolo, prima amministrazione Ganeri, rivolgendomi ai tanti giovani presenti, dissi «chi vi promette posti di lavoro o incarichi offende la vostra intelligenza e dignità».

A distanza di oltre  venti anni, mi sembra di essere tornato indietro di molto.

Personalmente non ho votato nelle ultime due amministrative, andrò a votare pur non riconoscendomi, secondo i miei ideali, rappresentato da alcun raggruppamento.

Purtroppo nonostante il mio evitare l’agone politico, con il mio lavoro ascolto centinaia di persone, ed ecco ricomparire ancora una volta promesse di posti di lavoro, fantomatici incarichi in vari enti, variazione di progetti, ancora più grave le minacce subdole, «se andremo noi, ti penalizzeremo».

Inevitabilmente, quando una competizione politica si trasforma in una gazzarra, con insulti ed attacchi personali, il distacco ed il disincanto della gente si acuisce maggiormente.

Quasi quattrocento candidati, in un paese come il nostro, farebbe pensare ad una esplosione di ideali di impegno.

Mi meraviglio, ma non molto, quando sento dire da persone che sino a poche ore fa sapevano solo le formazioni del milan o di altre squadre, che si sono candidati perché  si sistemano, o sistemano il proprio figlio, oppure potranno indirizzare progetti, incarichi, ed altre prebende.

So bene che oggi non esiste libertà di voto senza il lavoro, ancor più essendo venuti tutti gli ideali in cui la mia generazione  aveva creduto, viene fuori solo l’egoismo, l’acredine personale.

Quattrocento persone, di cui solo una infinitesima parte ha realmente a cuore le sorti di questo sfortunato paese.

Giorni fa, in merito, ho ricevuto una telefonata da un giovane paolano che vive al nord, testuale: «ma a Paola hanno candidato anche i lampioni del lungomare?»; la frase si commenta  da sola.

Se non fosse una disgrazia per il paese, sembrerebbe un film di Ridolini, quelli di destra a sinistra «si fa  per dire», quelli di sinistra a destra, quelli di sopra sotto, ovviamente quelli di sotto sopra.

E mentre tanti ingenui, si illudono spendendo soldi anche per i santini, che finiranno nel cesso, i soliti mestieranti che con la politica ci vivono, o tramite la politica continueranno lucrare, con  i loro progetti  di colate di cemento, si ritrovano perché il danaro e gli affari non hanno colore.

A chi ancora ha un po’ di dignità: non credete alle favole, non ci saranno posti di lavoro, la mancia di un incarico temporaneo in una cooperativa, non risolve il vostro futuro.

Il favore di una visita medica, la promessa di un assegno di invalidità è fasullo e comunque controllabile  e controllato nel tempo.

State attenti a qui professionisti  che vi chiedono soldi in cambio dell’invalidità, a quei professionisti che si ergono come angeli e da decenni hanno parte dello stipendio sistematicamente pignorata, che cambiano frequentemente negozi, perché non pagano.

A quegli anziani ferrovieri a cui viene chiesto un prestito, con il sorriso, non fatevi fregare! L’agnello accanto  a voi è un lupo rapace. Attenti  a quei farmaci strani che vi vengono prescritti. Pur essendo legali ,sono farmaci definiti volgarmente di comparaggio, in parole povere “il medico prescrittore ha un incentivo”.

Cari lettori so che quanto scrivo da fastidio a molti, ma personalmente non devo sistemare figli, non ho terreni da lottizzare, per gli impegni sindacali sono stato messo sotto accusa da un ministro alla sanità, sono stato avversato da  tre assessori alla sanità, per le mie posizioni un direttore di Asl mi voleva revocare la convenzione, è superfluo dire che è prevalsa sempre la mia ragione.

In paese ci conosciamo tutti: ai tanti cialtroni che sparlano dai social, li invito a venire con me, a guardare negli occhi bambine immigrate e sistematicamente stuprate in Libia, a pulire le ferite di persone sbarcate  a Crotone o a Messina, e se avete coraggio e dignità venite in Eritrea o in Nigeria.

Il resto è stupida e falsa maldicenza.

Ultima considerazione, come in politica si fanno dei raggruppamenti tra persone che si stimano, cosi è per qualsiasi raggruppamento: come sei qualificato sei trattato.

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