nucleo di cure primarie paola

Paola – Nucleo di Cure Primarie (Ncp) senza stipendi da oltre un anno

Passato il Santo, passata la festa e per Paola – quasi si trattasse di un capodanno – giunge sempre il momento di trarre bilanci in vari ambiti.

Dal successo delle iniziative di Piazza, passando per l’affluenza di turisti e pellegrini tanto in città quanto nel nucleo pulsante della religiosità calabrese, senza dimenticare i punti di forza e di debolezza palesati sul fronte dell’offerta di servizi.

Tra i vari ambiti che devono “per forza” funzionare nel corso delle celebrazioni del 4 maggio, da non sottovalutare c’è quello riservato all’assistenza, soprattutto dal punto di vista sanitario.

Come ogni anno, tra addetti ai lavori, volontari e strutture di riferimento, nel corso della festa patronale si registra probabilmente il picco relativo alle prestazioni da effettuare.

Tralasciando i casi che rientrano nell’ambito di cure ospedaliere di stampo specialistico, gran parte del lavoro anche questa volta è stato espletato all’interno del Nucleo di Cure Primarie (Ncp) di Via Nazionale.

Il presidio, ormai conosciuto da tutta la cittadinanza e sicuramente anche da molti forestieri, per l’ennesimo periodo di massima affluenza si è dimostrato all’altezza degli standard che – come ha dimostrato il dottor Giorgio Zicarelli all’atto di presentare un bilancio relativo alle prestazioni effettuate poco tempo fa – sono stati fissati a partire dagli inizi dell’innovativo progetto.

Come già scritto in altre circostanze, il centro si basa sul lavoro di un affiatato team di camici bianchi e, soprattutto sull’apporto professionale di personale altamente qualificato, operativo per ben 12 ore al giorno, sia sul piano amministrativo che su quello infermieristico.

Ciononostante, presso il Ncp permane una situazione che mal si concilia con l’operatività della struttura, perché i dipendenti continuano ad aspettare da più di dodici mesi gli stipendi e tutto il peso finanziario per tenere in vita il presidio, sta attualmente gravando sulle spalle del soggetto privato necessario alla prosecuzione dell’iniziativa.

Nel caotico marasma di sensazioni avvertite da coloro che hanno scommesso sulla bontà del progetto, col suffragio di un’utenza soddisfatta del servizio e inquieta al pensiero che possa spegnersi come sovente accade alle cose buone messe in campo in Calabria, l’appello lanciato tempo fa dal dott. Cosmo De Matteis – vicepresidente nazionale del Sindacato dei Medici Italiani (Smi) e camice bianco operante nella struttura – torna attuale. «Da non sottovalutare – ha detto il medico – l’impatto occupazionale, tra infermieri e personale ausiliario. Nonostante qualità e quantità dell’attività, a differenza di altre Asl, qui le risorse arrivano con il contagocce da mesi. Così non si può andare avanti – ha concluso il dottore – un altro danno alla nostra martoriata sanità pubblica».

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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