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Malgrado si registrino situazioni come quella di Piano Torre, dove un cestino per la raccolta delle deiezioni è stato “rapito” dal frequentato piazzale e portato chissà dove (qualche sospetto aleggia riguardo un precario bidoncino rosso spuntato a Viale dei Giardini), il servizio di raccolta dedicato agli amici a quattro zampe è un settore che non conosce pause.
Considerando lo stato di “pienezza” che molto spesso contraddistingue i contenitori, viene spontaneo immaginare la loro rilevanza per la popolazione paolana, a quanto pare ben disposta ad avere un qualsivoglia animale domestico, tanti che sono i sacchetti che s’accumulano nell’intervallo che precede la loro rimozione.
Proprio la raccolta dei bestiali escrementi, è una delle voci non incluse nel contratto che lega il comune di Paola alla ditta che ha vinto l’appalto per la nettezza urbana (nel bilancio sono “spese diverse per smaltimento dei rifiuti solidi urbani”, la stessa voce con cui fu pagato il concerto dei Tiromancino lo scorso Ferragosto), pertanto rappresenta un’uscita extra per le casse dichiaratamente “risanate” dal sindaco Ferrari.
Una somma che risponde alla cifra di oltre 15mila euro, per interventi espletati nell’arco di otto mesi. Un esborso che fa il paio a quello effettuato già al tempo in cui è stato necessario comprare i cestini in questione, pagati – con altri contenitori a forma d’animale – da oltre 24mila euro.
Quindi, rispetto agli inizi, c’è stata una flessione che, a meno di un’improvvisa epidemia di stitichezza animale, è stata determinata da un abbassamento del prezzo.
Se infatti dal 14 novembre 2016 al 31 gennaio 2017 la raccolta è costata circa 80 euro al giorno (6.171 euro totali, iva inclusa), dal primo febbraio al 30 giugno sarà valutata quasi 60 euro, con un alleggerimento quotidiano di 20 euro (8.976 euro con iva).
«Patti, prezzi e condizioni» che, nell’atto di proroga firmato dall’ingegner Fabio Pavone, sono stati indicati come gli «stessi» di quelli assunti dal 14 novembre al 31 gennaio 2017. Anche se non pare.
