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La Polizia acciuffa il rapinatore che seminò il panico in un Bar Tabacchi

Nota diramata dalla Questura di Cosenza

Ancora un importante risultato nell’attività di contrasto ai reati di maggior allarme sociale, particolarmente i cd. reati predatori, da parte di Magistratura e Polizia di Stato.

Nella mattinata odierna, a conclusione di una serrata attività di indagine, personale della Squadra Mobile della Questura di Cosenza ha dato esecuzione all’Ordinanza di applicazione della Misura Cautelare in carcere, emessa in data 13.06.2017 dal G.I.P. presso il Tribunale di Cosenza, su richiesta del Sost. Procuratore Dr. Giuseppe COZZOLINO, della Procura della Repubblica presso il medesimo Tribunale, coordinata dal Procuratore Capo Dr. Mario SPAGNUOLO, nei confronti di un giovane, Francesco LUPINACCI, di anni 22, di Cosenza, per il reato p. e p. dall’art. 628 co. 1 e 3 n.1 c.p., per il reato p.e p. dagli artt. 61 n.2 c.p. e 4 commi 2 e 2-4-7 L. 895/67, per il reato p.e p. dagli artt. 81 cpv., 582, 585 co. 2 n°2 c.p. poiché responsabile di rapina pluriaggravata, porto e detenzione di arma da sparo (pistola) e lesioni aggravate procurate nei confronti di più individui.

In particolare, intorno alle ore 20.00 del 22 gennaio u.s., un individuo, con il volto travisato, armato di pistola, perpetrava una rapina a Cosenza presso un bar-rivendita di tabacchi sito in questa Via Cosmai.

Nella circostanza, il malvivente, dopo essersi introdotto all’interno dell’esercizio commerciale, puntando la pistola all’indirizzo degli avventori presenti, intimava al cassiere di consegnare tutto l’incasso colpendo contestualmente, con il calcio della pistola, dapprima l’impiegata che si trovava davanti alla cassa e poi anche il cassiere stesso. Il malfattore, a cui nella circostanza partiva un colpo di pistola che fortunatamente non colpiva nessuno dei presenti, riusciva ad asportare denaro contante per 15.300,00 euro, dandosi poi alla fuga.

Delle due persone rimaste ferite nel corso dell’azione criminosa, l’impiegata riportava ferite guaribili in gg. 15 mentre il cassiere riportava ferite guaribili in gg. 30.

Veniva pertanto immediatamente avviata un’intensa attività di indagine da parte di questa Squadra Mobile, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza, al fine di giungere all’identificazione dell’autore del grave evento delittuoso.

A poche decine di metri dal luogo dove era stata perpetrata la rapina, gli operatori di Polizia rinvenivano un pezzo di stoffa di colore celeste annodato ad un’estremità e con due fori, un copricapo in lana di colore nero e un paio di guanti in lana di colore nero.

L’attività di p.g. della Squadra Mobile si concentrava poi sulla visione dei filmati dei sistemi di videosorveglianza presenti in zona nonché attraverso esami di natura tecnico-scientifica sul materiale sequestrato.

Grazie anche alla descrizione fatta del rapinatore da parte dei presenti e alla profonda conoscenza dei pregiudicati del territorio, gli investigatori della Squadra Mobile individuavano così un giovanissimo, l’odierno arrestato, presso la cui abitazione effettuavano un’accurata perquisizione domiciliare che consentiva di rinvenire le scarpe ed il giubbino che indossava il malfattore all’atto della sopra citata rapina.

Al fine di procedere all’estrapolazione ed all’esame dei profili genetici nei confronti del predetto, si procedeva al prelievo di un suo campione biologico, idoneo per la successiva comparazione.

Questo accertamento ha dato positive risultanze per quanto concerne l’indagato, per cui gli esiti delle analisi, eseguite sugli indumenti utilizzati dal rapinatore per nascondere le proprie sembianze e su cui è stato isolato il DNA a lui riconducibile, hanno costituito un dato assolutamente inequivocabile.

Questo, unitamente agli altri elementi raccolti nel corso delle investigazioni, ha determinato la configurazione a carico dell’indagato di un quadro indiziario grave ed univoco in ordine alla sua responsabilità per i reati perpetrati, consentendo alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza di richiedere al Giudice per le Indagini Preliminari ed ottenere un provvedimento di custodia cautelare in carcere che è stato eseguito nella mattinata odierna mediante suo rintraccio e collocamento presso la Casa Circondariale di Cosenza.

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