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Paola – “Ecomostro” buon parcheggio. Pista tratteggiata di strisce – VIDEO

La domenica appena trascorsa ha messo in evidenza un’eventualità ampiamente discussa su queste colonne, perché una lunga coda di macchine ha occupato la chilometrica scia rossa che – sul lungomare – dovrebbe costituire il tracciato di una pista ciclabile.

Malgrado l’annuncio dell’arrivo dei cordoli di demarcazione, provenienti dall’Olanda, allo stato attuale la carreggiata tinteggiata di fresco costituisce un cantiere sul quale dovrebbe essere inibito l’ingresso (con qualsiasi mezzo).

Venendo a mancare presupposti formali, utili a segnalare l’infrazione su di uno spazio adibito ad altre intenzioni urbanistiche, molti automobilisti hanno partecipato all’imbrattamento pneumatico dell’opera.

Le porzioni non deturpate dal passaggio di ruote in manovra, costantemente minacciate da ciclomotori e motocicli, sono state risparmiate solo per l’impossibilità di occuparle.

Ci fosse stata una segnaletica utile, almeno i vigili sarebbero potuti intervenire, invece – a quanto pare – oltre al danno della pista, c’è stata pure la beffa dell’impossibilità sanzionatoria che, considerando l’elevatissimo numero di contravvenzioni e rimozioni eventuali, avrebbe senz’altro prodotto risorse economiche che potrebbero dover servire per ripristinare il colore al suo stato originale.

Il tutto dinnanzi agli occhi inorriditi della cittadinanza, colpita nel suo senso civico e disposta a farlo presente sui social network.

Indipendentemente dal credo politico (più o meno ostentato), la maggior parte degli interventi si è concentrata sul “perché” di quella grottesca situazione.

«Possibile che queste cose succedano solo da noi?», si sono chiesti in tanti, scagliandosi contro la mancanza di rispetto degli “invasori”, ritenuti forestieri nella maggior parte dei casi (anche se, probabilmente, pure qualche paolano avrà parcheggiato sopra la pista).

Dopo essersi scagliato pubblicamente contro coloro che, coscientemente, se ne infischiano delle sue iniziative, il sindaco Ferrari ha dato un segno tangibile di risposta. Non limitandosi a fornire spiegazioni a mezzo web, ha lasciato parlare le ruspe, spianando aree intorno al famigerato ecomostro (edificio che, sin dalla sua elezione nel 2012, è stata sempre al centro di pensamenti demolitori).

L’intenzione, a quanto pare, risiede nella volontà di realizzare un numero di stalli compatibile a quelli che sono andati perdendosi col rimaneggiamento dei marciapiedi. Lische di pesce dovrebbero spuntare intorno al Pit. L’agglomerato cementizio soventemente additato come una delle pecche più evidenti delle amministrazioni precedenti, sembra aver acquistato utilità di colpo. Anche se l’ipotesi di parcheggi al suo interno dovrebbe essere vagliata alla luce di un collaudo statico che, allo stato attuale, pare mancare.

Ad opera compiuta però, venendo meno un successivo mezzo di trasporto, parecchie persone si vedrebbero costrette a camminare per raggiungere le diverse mete balneari , cosa che – a seconda dell’orario – potrebbe rivelarsi più o meno piacevole (senza considerare le barriere architettoniche delle quali è possibile leggere cliccando qui).

Comunque, nel tentativo volto quantomeno a calmierare le iniziative “invadenti” degli automobilisti, negli ultimi giorni sono state realizzate delle strisce delimitanti che – per quanto non paiano rispecchiare affatto i tratteggi proposti nei progetti presentati – dovrebbero costituire un deterrente utile per lo meno a proporre contestazioni (anche se non è detto che funzioni).

Per un’idea di quello che era stato ipotizzato con questa infrastruttura, si rimanda al video della conferenza stampa con cui è stata presentata, sdoppiato in parti utili a comprendere diversi retroscena legati all’opera.

I filmati sono riproposti di seguito. Buona Visione

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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