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L’approssimarsi della “finale secca”, ha iniziato a generare i primi movimenti tra gli “scommettitori” del ballottaggio.
Vari scenari sono attualmente al vaglio dei bookmakers, pronti a dispensare quotazioni a seconda delle combinazioni giocate.
Sin dal momento in cui è apparso chiaro il vantaggio col quale Roberto Perrotta si presenterà all’appuntamento, tutte le attenzioni sono state rivolte a coloro che – oltre a tentare il “colpo grosso” – sono primariamente chiamati a colmare il divario (10 punti percentuali).
Le potenziali alleanze ipotizzabili per Basilio Ferrari, non escludono alcuna delle coalizioni e liste fermatesi al primo turno (anche se proprio oggi, in maniera “ufficiale”, la coalizione falbiana – Progetto Democratico – ha annunciato la libertà di scelta per i propri elettori).
Ammiccamenti potrebbero generarsi in ogni direzione, senza lesinare palesi controsensi. Ad esempio, a quale quotazione dovrebbe essere fissata un’intesa con i sostenitori di Vincenzo Limardi?
Considerando le variabili in gioco, senz’altro ad una cifra astronomica, soprattutto considerando le filippiche sugli atteggiamenti da tenere dinnanzi alle interdittive antimafia.
Per quanto sia possibile e magari è già accaduto (forse addirittura nella prima serata dell’altro ieri), pare quantomeno improbabile che le autodefinitesi “sentinelle” di una né destra-né sinistra coalizione, vadano ad intavolare trattative con chi – qualora venisse eletto – li escluderebbe, a prescindere, da un ingresso consiliare.
Perché Limardi entra nell’aula Lo Giudice (da consigliere) solo se viene eletto Roberto Perrotta.
Eppure Limardi (o chi per lui, se dovesse lasciare per qualche ragione) potrebbe anche varcare la soglia da membro della giunta, magari innestato in una variegata compagine assessorile che potrebbe includere altre trattative che, a quanto pare, gli emissari del centrodestra uscente starebbero tentando di condurre sul filo di un “ritorno di fiamma”, plausibile a condizioni che devono accontentare tutti.
