emilio mantuano

Paola – La débâcle elettorale del centrodestra è un rebus per Forza Italia

Che resa dei conti sarà quella che – a stretto giro di posta – dovrebbe avvenire all’interno di Forza Italia a Paola?

In molti stanno iniziando a chiederselo, soprattutto alla luce di quanto è accaduto domenica, con un esito elettorale che ha bocciato senza appello sia Giovanni (Stefano) Mannarino che Domenico (Mimmo) De Rosa.

Da quando Antonio (Tonino) Pizzini ha pubblicamente espresso il suo sconcerto, rivendicando la necessità di una pluralità interna al partito, l’ambiente forzista cittadino ha iniziato ad interrogarsi riguardo la concretezza del momento attuale.

Il ruolino di marcia recita: coordinatore Stefano Mannarino, suo vice Emilio Mantuano. Con l’ex referente, Mimmo De Rosa, autoeliminatosi dalla scena politica cittadina.

L’unica proposta “forzista” capace di centrare l’obiettivo è stata quella di Mantuano, che da consigliere comunale di maggioranza, è a tutti gli effetti in condizione di mostrare le divergenze tra i due metodi d’approccio all’amministrazione.

Presente l’altro ieri al S. Agostino, l’onorevole Giuseppe Graziano, consigliere regionale in carica, è stato il  garante di un diverso modo di rappresentare il centrodestra.

Perché il generale della Guardia Forestale, coordinatore provinciale di Forza Italia per Cosenza, rappresenta un tassello fondamentale che a Paola ha sperimentato un modello risultato vincente.

Il coraggio di cambiare”, titolo del progetto andato a segno in città, ha dimostrato che è possibile non perdere terreno sebbene si sia fatto un passo molto rischioso.

Perché la coalizione vincente, nella città di San Francesco, è comunque di centrosinistra.

Eppure ciò non esclude la possibilità di conservare per intero la propria identità naturale, anche per ciò che ha più volte dichiarato Roberto Perrotta riguardo la natura stessa del raggruppamento a suo sostegno, paragonata spesso a quel modello tedesco che nel trasversalismo ha trovato sovente un motivo di equilibrio.

De Rosa, Mannarino e anche Jole Santelli, entrati in crisi alla caduta del “modello Reggio”, impostando una strategia sulla coabitazione con le frange più attigue del centrodestra, hanno finito per ingessare il partito in una posizione rivelatasi perdente.

Perché Basilio Ferrari ha più volte reiterato a gran voce la sua appartenenza alla Forza Italia “mannariniana”, e di lui ormai si può parlare solo in qualità di ex sindaco, consigliere comunale di minoranza. La cronaca parla di una sconfitta ascrivibile agli uomini, che per loro natura sono determinati dalle scelte, ed in politica quelle valide si dimostrano solo alla resa dei conti.

Chi la spunterà?

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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