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Paola – La prossima bolletta del servizio rifiuti potrebbe essere un salasso

A distanza di qualche tempo rispetto alle previsioni, azzeccate, riguardo la tariffazione che sarebbe stata (come poi “è stata”) applicata nella tassa sui rifiuti (Tari), i commercianti e gli artigiani riuniti nell’associazione Unipro hanno pronosticato l’entità dell’esborso cui saranno soggetti i cittadini da qui a breve.

Perché dei bollettini contenenti le richieste di pagamento relative al 2016, nelle cassette della posta dei paolani ancora non s’è ancora vista traccia.

Probabilmente giungeranno a risultati elettorali ormai acquisiti ma, sicuramente, arriveranno a rappresentare un momento non del tutto «bellissimo» (indimenticabile espressione ascritta al defunto ministro Padoa Schioppa, che la utilizzò per enfatizzare l’importanza delle tasse).

Anticipando i timori per un eventuale rialzo, i membri dell’Unipro hanno nuovamente  eseguito i calcoli in base alle direttive deliberate dal comune, ottenendo risultati in conformità con le ultime impennate.

«A breve – si legge nella nota dell’associazione – busserà alle porte delle famiglie paolane la bolletta, con un aumento delle tariffe vario, che toccherà il 30 per cento per le utenze domestiche ed il 43 per cento per le utenze non domestiche. In pratica: le famiglie, le imprese, i professionisti etc.,  dovranno dividersi l’ importo di 4.580.517 euro (circa 9 miliardi delle vecchie lire), perché è questo il costo che sosteniamo per i rifiuti. Cifra che appare di molto aumentata rispetto al 2015, per una raccolta che, dati Arpacal, nel 2015 non superava il 15 per cento».

Per enfatizzare lo scenario che potrebbe venirsi a creare per la cittadinanza, i commercianti e gli artigiani hanno quindi proposto un esempio, formulato sulla base di una famiglia di due componenti.

«Se prendiamo come riferimento una coppia residente in un appartamento da 100 metri quadri, ciò che nel 2013 era costato circa 382 euro, nel 2016 arriverà a costare circa 490 euro. Con un aumento di cento euro netti che va a seguire quelli del 2014 (quando 2 persone, per 100 metri quadri, hanno pagato circa 401 euro, ndr) e del 2015 (circa 416 euro, ndr). È palese la crescita esponenziale, a fronte di un servizio non ancora arrivato a livelli di efficienza tali da consentire sgravi in bolletta».

A tal proposito, malgrado le azioni repressive condotte contro il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti, urge segnalare che in diverse zone della città è in atto l’insana pratica della dispersione dei sacchetti d’immondizia, ignobilmente deposti finanche nei terreni agricoli da gentaglia senza scrupoli e senza il benché minimo senso civico e del rispetto ambientale.

Dissuasori del turismo, i cumuli di ciarpame ammassato ai bordi della strada, hanno anche iniziato a subire gli effetti della calura estiva, contorcendosi alla vista ed emanando fetori nauseabondi.

Tutte componenti che vanno a remare contro il rilancio del turismo e dell’economia, non solo degli operatori ma anche dei cittadini, che non possono giovarsi degli sgravi fiscali concessi ai comuni virtuosi.

«Nel 2015 – rimarcano dall’Unipro – la raccolta era pari al 15 per cento,  siamo in attesa di leggere dato Arpacal relativo all’anno 2016, fondamentale parametro ancora non comunicato dall’ente. Spendiamo al giorno circa 13mila€ (26milioni di vecchie lire, ndr) tra raccolta e spazzamento. La città vive l’onta dello spopolamento per convenienza, con emigrazioni verso i più vantaggiosi comuni vicini. Sarà arduo reggere quest’altro aumento non giustificato, soprattutto dalle parti “non domestiche”, dove dai bilanci dipende la disponibilità a creare benessere dentro la città».

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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