vitella brattirò

Neonata condannata: storia di esistenze calabresi, tra folklore e tradizione

Immaginate per un attimo due occhi neri, grandi, lievemente a mandorla.

Contornate quegli occhi con una peluria delicata, soffice e morbida.

Intorno è tutto calore, intervallato da ansimi regolari alla stregua del battito cardiaco.

Appena nata, una vitellina è solo un nuovo punto di vista sul mondo. Geme, trema, palpita nella ricerca di un fondamento reale che rafforzi la propria, materiale, presenza.

La percezione dell’attimo, dev’essere uno degli sforzi più pesanti affrontati da qualsivoglia essere vivente all’atto di schiudere gli occhi alla vita.

Ma è giusto un momento, perché lo smarrimento si placa nelle tenerezze della madre, nell’odore di baci purificanti, premessa di un morbido nutrimento pronto a riempire di gusto l’esistenza appena abbozzata.

È quasi un’immagine presepiale.

Adesso immaginate una festa, una sagra di paese. Risa, schiamazzi, luci colorate e olezzi alieni alla stessa natura del luogo. Sembra quasi un altro posto.

Pensate alla sacralità della poppata che, nella stalla, la vitellina sta concedendosi insieme a sua madre.

Tra paglia e fieno, nel loro profumo naturale, la vita è più lenta, diversamente veloce da quella che giù un strada si misura nei pesanti passi della sbornia euforica.

Eppure, quei due diversi modi di percorrere l’esistenza – nel borgo in festa – sono destinati ad incontrarsi, e la vitellina verrà strappata dall’amorevole intimità di sua madre, per finire alcuni giorni da sola in un recinto al centro della fiera di Brattirò di Drapia (in provincia di Vibo Valentia), dove per omaggiare i Santi Cosma e Damiano, si terrà una riffa in cui sarà posta come premio di una riffa. Nella speranza che non si tramuti in cotoletta.

Se qualcuno ha trovato disdicevole il destino di questa piccolissima bovina, può tranquillamente leggere il comunicato diramato dalla Lav (Lega Anti Vivisezione) che, di seguito, è pubblicato integralmente.

Anche quest’anno il 27 settembre a Brattirò di Drapia, per la festa dei SS. Cosma e Damiano, si terrà una riffa in cui il primo premio è una vitellina e la LAV, che ha chiesto più volte di porre fine a questa pratica anacronistica, ha inoltrato tramite il proprio ufficio legale una nuova diffida.

Prima del nostro intervento, tre anni fa, la vitellina veniva sottratta alla madre ed esposta al pubblico, nel frastuono della folla e dei rumori assordanti della festa. Siamo riusciti così a evitarle inutili e non necessarie sofferenze, stress e paura.

Continua però a essere messa in palio, in nome di una tradizione incapace di rinnovarsi e che non ha più alcun legame con il mondo contadino in cui era nata e a cui era rivolta, mentre nell’opinione pubblica cresce il dissenso nei confronti di queste pratiche, anche per il notevole impatto diseducativo sui giovani.

Pertanto, sostituire l’animale con un premio diverso è prima di tutto una scelta di buon senso, già effettuata in altre realtà, senza nulla togliere ai valori religiosi, culturali e identitari della festa e della comunità.

Attraverso la diffida legale la LAV chiede alle autorità competenti di intervenire per la parte di propria pertinenza a tutela della vitellina e per il rispetto delle leggi, sperando di porre fine una volta per tutte a queste biasimevoli usanze che coinvolgono loro malgrado gli animali.

La LAV chiede inoltre ai cittadini di non comprare biglietti di riffe o lotterie che coinvolgono gli animali, nell’attesa di una normativa specifica che ne vieti lo svolgimento.

Cambiare non costa nulla.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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