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Paola: Forse concluse (con 8mila€ diviso 3) le spese “in avvocati” di Ferrari

La prima pubblicazione relativa all’assegnazione di un incarico legale di stampo “perrottiano”, potrebbe voler dire che la lunghissima processione di atti certificanti gli affidamenti “ferrariani” sia giunta alla fine.

Non prima del botto finale però.

Perché alla data del 22 giugno – a Paola si è votato per il ballottaggio il 25 – altri tre impegni di spesa sono stati assunti nei confronti di altrettanti togati, per una cifra che se rapportata ai recenti conteggi, rappresenta senz’altro un record.

Perché il trio in questione, sebbene si tratti soltanto di un “impegno”, consta di un valore da 8mila euro.

Ingaggiati per tutelare gli interessi municipali, gli avvocati Ivan Cascardo e Claudia Parise si sono attestati a quota 2mila e 500 euro a testa (il primo per opporsi al decreto ingiuntivo proposto dalla Lao Pools, la seconda a seguito del ricorso al Tar – per motivi aggiunti – nella vertenza con il Ministero dell’Interno), mentre a cinquecento euro di distanza s’è piazzato il loro collega Vito Caldiero, destinatario di un impegno da 3mila euro per opporsi al decreto ingiuntivo di Ecologia Oggi (società che – alla data dell’ultimo consiglio comunale d’agosto – a detta del sindaco Roberto Perrotta: «avanza un milione e 800mila euro»).

Proprio la ditta presieduta da Eugenio Guarascio, contrattualizzata a seguito di “bando europeo” dall’amministrazione Ferrari per svolgere il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti, è stata ingaggiata al tempo in cui Paola pullulava di bidoni strabordanti, coi sacchetti del pattume che – in alcuni casi – erano stati ammassati in cumuli che lambivano i balconi ai primi piani.

La differenza delle situazioni inerenti i decreti ingiuntivi che saranno trattati dagli avvocati Cascardo e Caldiero, consiste proprio nella diversità di rapporti che il comune gestito dal centrodestra aveva intessuto nei loro riguardi.

La società scaleota con mansioni al servizio idrico integrato, destinataria di un’interdittiva antimafia emanata dal Prefetto di Cosenza, è stata ingaggiata con una procedura assai diversa rispetto alla ditta lametina che raccoglie i rifiuti.

Pertanto, proprio in virtù di questa differenza, i due procedimenti avviati in tribunale trattano vicende incompatibili tra loro.

Comprensibile l’opposizione a chi s’è visto respingere ogni sorta d’istanza in diversi contesti giudiziari, assai più difficile risulta invece afferrare il senso di una controversia contro chi continua ad operare, forte di una tipologia contrattuale strombazzata in ogni sede, per via di un accordo sottoscritto da coloro che al 22 di giugno sono divenuti – per loro volontà – controparte.

Forse ci sono ambiti del diritto con cui solo la cospicua compagine di avvocati che sedevano – in rapporto di quattro a sei – nella giunta “ferrariana”, avranno dimestichezza e competenze tali da giustificare anche un’azione di questo tipo.

Voltando infine la pagina, ecco giungere un ingaggio “perrottiano”.

Trattasi di un avvalimento per “parere pro veritate”, demandato all’avvocato Massimo Florita (recentemente candidatosi al consiglio comunale con il Psi) per «far chiarezza – si legge nell’atto deliberato su proposta dell’assessore Francesco De Cesare – soprattutto per le implicazioni legali e giuridiche della pratica edilizia presentata dalla Società Tre Esse Immobiliare», relativamente alla sopraelevazione di uno stabile a Viale Mannarino.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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