Marsili Notizie Sito di Notizie sommerse e di informazione attiva
Related Articles
La scomparsa di una voce autorevole, capace di argomentare l’attualità locale partendo dalla cognizione storica, ha costituito una perdita grave per l’ambiente culturale cittadino.
Con la morte di Romano Napolitano è venuta a mancare la presenza di un pilastro che ha contribuito, insieme a tanti altri, a formare la struttura su cui è eretta l’identità paolana.
I suoi studi, le disquisizioni che hanno generato, sono stati fonte di ispirazione per tanti altri autori, da Attilio Romano a Natale Santoro, produttivi esempi di una mentalità costruttiva che è stata il faro della generazione che ha “eretto” la città.
Dal dopoguerra agli anni successivi al boom economico, gli ambiti nei quali Paola ha eccelso sono stati tanti, partecipati da una marea d’interpreti che, dagli ambiti accademici alla serie A, aggiungevano un tocco di protagonismo alieno alle altre realtà locali.
Con Romano Napolitano, se ne va un esponente di quella generazione, alle sue parole – rilasciate in un’intervista del 2012 – il messaggio per i contemporanei.
«Lasciatelo dire anche a me – ebbe a dire alla presentazione del suo ultimo libero (“Storia dei Valdesi Riformati in Calabria Citra”) – sulle questioni pesano sessantuno anni di ricerca storica: la Storia è veramente quella dei vinti».
Di lui, il professore universitario Michele Borrelli, ha tessuto le lodi, decantandone il lavoro.
«La nostra speranza è quella di leggere la storia in un modo diverso – disse il docente Unical – sono i vinti, con il loro sacrificio, che hanno concesso a noi la libertà. Una storia che non è nei testi scolastici, ma che esiste e costituisce l’armatura dell’attualità».
Un’ossatura di cui Romano Napolitano è stato fine conoscitore e di cui, nel video che segue, ha dato un assaggio.
Buona Visione
