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Stamane alle 10, l’aula consiliare del Sant’Agostino sarà il teatro di un consiglio comunale di fondamentale importanza.
L’argomento su cui dibatterà l’assise è stato impostato sulla discussione di cinque punti, di cui il terzo (“Lungomare”) malgrado sia un tema molto sentito, potrebbe essere slittato a data da destinarsi.
Perché il lungomare, da Ferrari in poi ribattezzato “waterfront”, è un argomento ancora in sospeso, incompleto al punto che la cittadinanza continua ad allibire per ogni singolo, minuscolo, cambiamento.
La “manutenzione straordinaria” che si sarebbe dovuta ultimare in corrispondenza della stagione estiva, allo stato attuale rappresenta ancora un cantiere aperto.
Malgrado la posa di una seconda serie di cordoli catarifrangenti, allineati lungo l’asse meridionale che porta alla rotonda “lato San Lucido”, di tutte le migliorie presentate nel corso di una indimenticabile conferenza stampa – nella quale l’ex primo cittadino (Basilio Ferrari) raccontò storie di tracciati sviluppati secondo quattro corsie di marcia (rossoblu), di piantumazioni concordate con la soprintendenza, di aree di svago dove avrebbero trovato posto finanche i chitarristi (messi in bella posa nelle diapositive esplicative) e di finanziamenti comunali derivanti forse dalla Bucalossi – allo stato attuale non c’è nulla.
Come non risulta espletata la dismissione del patrimonio comunale inizialmente visto come “gallina dalle uova d’oro” (considerata la cifra proposta per la vendita della scuola di “Casalinelle”, in prima istanza uguale a quella che compariva per coprire i lavori della pista ciclabile).
Nonostante queste palesi difformità esecutive e contabili, il progettista ingegner Fabio Pavone e la direttrice dei lavori (per conto della ditta “Scutieri” di Catanzaro) Angela Maria Marcelli, hanno ugualmente provveduto ad installare l’opera, addirittura inaugurata “per metà” poco prima del turno elettorale di giugno (con la Marcelli candidata tra le fila dei Moderati a supporto dell’ex primo cittadino).
A quel tempo si credevano veritiere anche le parole dell’ex vicesindaco Sbano («state sereni, quest’estate correremo sulla nuova pista»), ma ad oggi, visto che si è resa necessaria un’assise apposita, di tutti quei prospetti non rimane altro che un lungomare con le strisce pedonali asimmetriche per gli scivoli riservati ai disabili, con una “pistidda” a due corsie lontana anni luce dalla bicolore presentata in conferenza, dei parcheggi stravolti nei pressi del rilevato ferroviario e tratti ad elevatissima incidenza di sinistri.
Un “papocchio”, per usare terminologia cara a Di Natale, che si spera di rimettere in carreggiata con una discussione consiliare che, probabilmente, si terrà in una giornata diversa da oggi.
