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Paola – Forza Italia rischia di perdere consensi: paravento per pochi?

Per quanto sia passata come “unificatrice”, l’inaugurazione della nuova sede paolana di Forza Italia ha portato più scompiglio che armonia.

Prendendo atto delle reazioni di coloro i quali hanno riempito di contenuto l’azione politica del partito che – va ricordato – nel consiglio comunale ferrariano ha avuto anche una “comparsata” a cavallo tra il 2014 e il 2015 (quando gli sbaniani del Grande Sud ne avevano rispolverato il simbolo per poi sbarazzarsene a distanza di tre mesi), la compagine ascrivibile alle volontà del Cavaliere pare sempre meno un’organizzazione capace di ripristinare i fasti di un periodo nel quale le attenzioni elettorali erano tali da influenzare ogni sorta di consultazione.

Delle diverse migliaia di voti incamerati dal centrodestra nei tempi in cui la moderazione andava di moda, oggigiorno non restano che briciole, coi consensi registrati all’ultima consultazione comunale scesi quasi alla soglia del dimezzamento.

Ovviamente non si è trattato di una débâcle direttamente collegata al movimento forzista, perché il logo ufficiale non faceva parte della coalizione che insieme guardava al futuro.

Tuttavia, spulciando i nomi di coloro che hanno composto liste quali quella dei “Moderati per Paola” e la stessa “Grande Paola” (sempre per i trascorsi consiliari con Maria Pia Serranò capogruppo), balza immediato all’occhio un tracollo prossimo al 50%, con un totale poco sopra i 2mila voti.

Come se non bastasse, tra i consensi ottenuti al primo turno di giugno bisogna conteggiare i risultati personali di esponenti che – malgrado abbiano ricoperto e ricoprano ruoli importanti nel partito – non sono neanche riusciti ad avvicinarsi al minimo indispensabile per un seggio.

È il caso di Mimmo De Rosa e Stefano Mannarino, passato e presente dell’ufficialità forzista, ma anche di Marco Cupello che, per quanto sia stato espressione esecutiva di un’altra forza moderata, qualche anno fa era il vertice di un club “Forza Silvio”, che teneva acceso il lume tricolore del movimento quando questo era fuso nel blocco del Pdl.

In questa girandola, anche la critica aperta di un politico navigato come Silvio Buonomi avevano messo in guardia che avevo a che fare con dei “lupi travestiti da agnelli”»), ex vicepresidente del civico consesso nonché vertice del gruppo consiliare non riconfermato all’appuntamento con le urne, lampeggia come un allarme rosso, perché certifica lo sfaldamento di una corposa componente della base popolare che, da sempre, è stata matrice dei successi del centrodestra cittadino.

Se a questa situazione s’aggiunge poi il risultato personale di Emilio Mantuano, osteggiato vicecoordinatore azzurro attualmente delegato ai “Lavori Pubblici” nell’amministrazione di Roberto Perrotta, la bussola rischia di perdere ogni magnetismo.

Malgrado l’ostentata unità d’intenti per un’inaugurazione che dovrebbe costituire il trampolino per un salto sovracomunale – Fausto Orsomarso permettendo – dell’ex sindaco Basilio Ferrari (che ha considerato la riunione per l’inaugurazione della sede, più importante del consiglio dello scorso venerdì, dove la sua amministrazione è stata valutata molto negativamente da chi ha parlato con “carte alla mano”), la Forza Italia paolana sembra ancora una creatura in cerca d’autore, con una solidità simile a quella delle scenografie allestite in un teatro di posa.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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