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Paola – La città rivive l’incubo “fiduciario”: dopo le assicurazioni pure il bollo

Peculato e concorso formale” sono i capi d’imputazione per cui il Gip del tribunale di Paola ha rinviato a giudizio un trentottenne operatore di una ricevitoria Lottomatica.

La storia di un processo che senz’altro attirerà l’interesse di una discreta quantità di automobilisti, parte da ciò che sarebbe stato commesso da un giovane sportellista addetto alle riscossioni delle tasse automobilistiche, il quale – stante il quadro accusatorio – anziché introitare i tributi per conto delle regioni in cui era registrata la proprietà dei veicoli, intascava per suo conto le somme, dando in cambio la ricevuta di un pagamento che in realtà era stato repentinamente annullato.

Ribattezzato “furbetto” per questo modo di agire, il soggetto in questione avrebbe tirato avanti per un biennio, appropriandosi di cifre destinate a regolarizzare conti dal 2010 al 2012, somme che – venute meno dal computo esattoriale degli enti regionali – sono state ovviamente chieste per raccomandata (con l’aggravio di una mora) ai guidatori risultati non in regola.

Questo passaggio, bastevole a far evaporare la paventata “furbizia” dell’uomo, ha incastrato l’operatore, ponendolo oggigiorno nelle vesti di imputato per un procedimento dal quale potrebbe anche dipendere il suo destino “a piede libero” (visto che la pena massima per questo tipo di reato arriva a dieci anni).

Il giovane avrebbe “distratto” cedole rintracciate per un ammontare che andava da 88 a 400 euro, mentre altre trenta operazioni di importo imprecisato sarebbero state condotte su tasse automobilistiche per l’anno 2011 e 2012.

Gli ignari possessori della ricevuta “farlocca”, sono stati sorpresi da richieste esattoriali giunte inaspettatamente, tasse che adesso bisognerà onorare secondo prassi ancora da stabilire.

Per quanto sia peculiare – perché stavolta ad essere gabbato, oltre ai pagatori, è stato anche un ente pubblico – la situazione appena descritta era stata già vissuta a Paola in un recente passato, quando un giovane assicuratore fece perdere brevemente le sue tracce, unitamente a un consistente gruzzoletto di denaro dei suoi assicurati.

La dinamica di quella situazione è compatibile a quella verificatasi con l’agente addetto alle riscossioni delle tasse automobilistiche, perché anche in quel caso il cliente aveva pagato il tagliando, ma l’assicurazione era rimasta comunque scoperta.

All’epoca la compagnia di assicurazione coinvolta nella vicenda, non si raccapezzò velocemente, sia perché all’atto della “fuga” del suo agente non riusciva in alcun modo a rintracciarlo, sia perché le assicurazioni non risultavano pagate.

Questa situazione impone serie riflessioni riguardo la messa in crisi di un rapporto fiduciario che, da quando lo Stato ha dismesso la gestione esclusiva di parecchi servizi, è venuto meno diverse volte.

Persino gli esercizi che prestano opera per conto della Lottomatica, non sono esenti da rischi.

Nelle tabaccherie, ad esempio, è possibile effettuare, mediante terminale, ricariche su carte di credito.

Ma i dispositivi elettronici, alle volte, necessitano di aggiornamenti e riparazioni, ed è capitato che tecnici “impostori”, fingendo interventi di routine, abbiano approfittato della buona fede (e dei conti correnti) di incolpevoli tabaccai.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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