lao pools

Paola – Maggioranza non vuole lezioni da chi su Lao Pools ha perso tempo

Nota alle cronache sin dal luglio del 2016 – quando sulla stampa venne dato risalto ad un’indagine della magistratura che, sulla base delle dichiarazioni di un pentito di ‘ndrangheta, acquisì fondamentali riscontri per estendere il raggio dell’operazione “Frontiera” – la vicenda sulla gestione del servizio idrico integrato cittadino ebbe una svolta definitiva il 21 marzo del 2017, con l’emanazione di un’ordinanza prefettizia attestante una situazione per cui si rendeva necessario interdire il rapporto con la Lao Pools per ragioni d’antimafia.

Nel lasso intercorso tra le due date, otto mesi di silenzio tombale hanno costituito il modo con cui, tanto l’amministrazione comunale dell’epoca quanto le sigle sindacali oggigiorno tonanti sui giornali, hanno gestito la situazione.

Le date, così care a quanti dichiarano d’aver agito ottemperando alla propria missione in difesa dei lavoratori, svelano dettagli dai quali emerge che c’è stato un sindacato che s’è mosso con ben quattro giorni di ritardo rispetto al dispositivo della Prefettura, chiedendo “semplicemente” un incontro alla passata amministrazione, la quale – dal canto suo – nel periodo intercorso dalle anticipazioni dei giornali, fino al mese successivo all’interdittiva vera e propria, ha continuato a versare denaro pubblico nelle casse di una società che già nel 2014 era entrata nell’occhio del ciclone per questioni legate ai pagamenti da destinare ai dipendenti.

Ma a quell’epoca si mosse un solo sindacato, e non era quello che oggi cerca la vetrina della carta stampata, bensì la Filctem Cgil che proclamò lo stato di agitazione per i ritardi nei pagamenti – da parte Lao Pools – delle mensilità di dicembre 2013, gennaio 2014 e delle ore di straordinario e di reperibilità maturate da luglio a settembre 2013. Questioni per cui le sigle fecero presente, a novembre 2014, che si sarebbero recate dal Prefetto per gli ulteriori ritardi accumulati.

Ciononostante la società scaleota ha sempre usufruito di pagamenti puntuali da parte del comune di Paola (contrariamente a quanto è accaduto a tanti altri creditori dell’ente) e malgrado questo, qualche sindacato è parso così distratto da non rendersi conto delle mancanze nei confronti dei lavoratori.

Poi, riguardo il caso Smeco, c’è da aggiungere che per quella società non si paventò l’ombra della mafia e che nessun rinvio a giudizio venne richiesto per gli amministratori comunali che ci ebbero a che fare (cosa che invece è accaduta al precedente primo cittadino, tuttora imputato insieme ai vertici Lao Pools, in un procedimento che trae origine dall’articolo 452bis del codice penale).

Sulla questione inerente i lavoratori operanti nel settore della raccolta dei rifiuti, dove qualcuno lamenta una mancanza d’attenzione dell’amministrazione, val forse la pena rammentare l’incontro tenuto con tutti – e non con una sola parte – gli operatori in organico delle varie cooperative impiegate sul territorio, con risposte puntuali e prospetti chiarissimi sin dal principio.

About Redazione

Check Also

maria pia serranò

Paola – «Siete in linea con il comune» ma non col sindaco

«Siete in linea con il Comune di Paola. Se conoscete l’interno, digitatelo ora, oppure digitare: …

Rispondi